«I dati contingenti sulla ripresa economica e le miracolistiche attese del Pnrr, tutte da verificare, fino al 2026, stanno creano un effetto illusione, che, aldilá delle misure in corso di approvazione con la legge di bilancio, cela, di fatto, la reale condizione delle famiglie e delle imprese, specie le pmi, strangolate dal caro vita, dagli implacabili adempimenti fiscali e dall’assedio delle bollette, a partire da quelle energetiche. Alla vigilia di un Natale sofferto e nell’attesa di un anno, fosco di negativi presagi, non resta, per chi ha fede, di affidarsi alla speranza cristiana e per chi non si vuole arrendere alla demenza politica di prepararsi, con un ritorno al corpo elettorale, ad un cambio radicale della classe dirigente del nostro paese». Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. «Man mano che i bollettini quotidiani certificano, persino in difetto, sul far della sera, la minacciosa avanzata della quarta ondata epidemica, con nuove varianti, in termini di incremento dei casi di positivitá, delle terapie intensive e dei decessi, si rinnova, come un incubo senza fine, l’angoscia collettiva, ben peggiore delle precedenti, lenite, nel 2020, dall’attesa del vaccino, in quanto connotata da un sentimento di inermitá, di fragilitá senza difese e di paura, innanzitutto per le persone più esposte, a partire dagli anziani, dai giovani e dai bambini. Un sentimento, disperato e disperante, alimentato, in modo grottesco, non solo dai folli vaniloqui dei negazionisti e dei complottisti, ma anche dall’anarchia mediatica e della comunicazione, istituzionale e scientifica, che, invece di informare correttamente i cittadini, contribuisce, con uno stillicidio di giudizi, talora contrastanti, ma altrettanto grotteschi, a seminare ulteriore sfiducia, paura e disorientamento nelle menti. Non aver affrontato, fin dal 2020, a livello di istituzioni sovranazionali, la pandemia da coronavirus, con una strategia mondiale, basata su una vaccinazione obbligatoria di massa delle popolazioni, senza distinzioni, a livello globale, partendo dalla statalizzazione dei risultati della ricerca scientifica e dei brevetti, rappresenta la principale causa del fallimento delle politiche sanitarie di tutti i governi, democratici e non. I virus non rispettano i confini statuali e geografici! Ciò che sgomenta è che, sul punto, dopo due anni, manchi ancora oggi una presa di coscienza dei governanti e questo scollamento dalla realtá rende drammatiche, se non apocalittiche, le previsioni future. La storia delle epidemie non ha insegnato niente a nessuno, purtroppo, e si consolida la sensazione diffusa che si brancoli nel buio. Si vaga in un “regnum tenebrorum” di notizie false, di incertezza e di sfiducia nella scienza e nel progresso della conoscenza umana, di fronte alle variabili impazzite della Storia, come la presente pandemia. Su questo scenario internazionale di cecitá e di imprevidenza, tutti i partiti, in Italia, nessuno escluso, sono occupati a partecipare alla tombola del Quirinale: Draghi si, Draghi no, con i loro sotterranei calcoli sulle rispettive prospettive elettorali e su un anticipato (o meno) scioglimento delle camere. Non si rendono conto che la variabile epidemica potrá mandare, in poche settimane, gambe all’aria le loro miopi strategie di accattoni del consenso» aggiunge Lauro.
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