di Giuseppe Fortunato
Ho letto che un giudice di Torino ha sollevato dei dubbi circa la legittimità costituzionale di due aspetti inerenti alcuni benefici riservati ai cittadini a cui sia stata accertata un’invalidità al 100% che impedisce loro di lavorare e pertanto di guadagnare e condurre un’esistenza dignitosa.
Ora tocca alla Consulta, che, sarà nello specifico chiamata a pronunciarsi, durante il prossimo martedì 23 giugno sull’articolo 12, primo comma, della legge del 1972 sugli invalidi civili, dopo circa 50 anni ci si è accorti che “forse” il versamento di una cifra pari a 234mila lire annue da ripartire in 13 mensilità, somma che è stata innalzata con il tempo e con l’incremento del costo della vita, sia mediante provvedimenti legislativi specifici che con l’automatico adeguamento Istat, ed attualmente riconosciuta una cifra di 285 euro mensili, è stata ritenuta insufficiente per garantire un dignitoso tenore di vita e contrasta pertanto con quanto stabilito dall’articolo 38, primo comma, della Costituzione. L’importo di 285,99 euro mensili, da riconoscere in 13 mensilità, è stato definito “insufficiente a garantire il soddisfacimento delle elementari esigenze di vita”, finalmente ci son voluti 50 anni ed un giudice, forse un po’ più “umano”, speriamo che la consulta sia altrettanto “umana”, per dare finalmente un po’ di dignità a tutte quelle persone che hanno una invalidità permanente. Basterebbe dare il trattamento minimo previsto dalla legge anche agli invalidi civili. Speriamo che sia la volta buona!
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