Il calo della fiducia segnalato dall’Istat, sia sul versante delle imprese sia su quello delle famiglie, indica nettamente che la ripresa, manifestatasi in maniera non regolare nelle ultime settimane, è ancora debole. Il ritorno degli indici relativi alla fiducia in territorio negativo può essere considerato fisiologico, tuttavia il futuro resta incerto e le prospettive non ancora pienamente rosee. Dall’export al turismo, dai consumi alle immatricolazioni auto, vengono registrati spunti positivi ma il quadro macroeconomico si fonda ancora su elementi fortemente critici. Per quanto riguarda in particolare in Italia, si segnala ancora l’esigenza di ottenere, da parte del governo e del Parlamento, misure concrete per il rilancio dell’economia e soprattutto interventi volti a ridurre il peso delle tasse sui contribuenti. Così il Centro studi di Unimpresa commenta i dati diffusi oggi dall’Istat relativi alla fiducia delle famiglie e delle imprese, ricordano che la pressione fiscale salirà oltre il 44% per tutto il triennio 2016-2018.
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