Nel 2015 depositi in banca cresciuti di 70 miliardi. L’aumento delle riserve legato ai timori di nuovi inasprimenti fiscali
“Le famiglie sono intimorite e non spendono. Pur essendoci risorse finanziarie a disposizione, i consumi non ripartono perché si temono nuove tasse e si accumulano fondi per far fronte a non prevedibili nuovi giri di vite fiscali”. Così il Centro studi di Unimpresa sulle stime preliminari dell’Istat secondo le quali a febbraio l’inflazione è diminuita dello 0,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua. Secondo uno studio di Unimpresa, nel 2015 sono aumentate di oltre 70 miliardi di euro nel 2015 le riserve degli italiani. La crisi e la paura di nuove tasse oltre a frenare i consumi delle famiglie, bloccano gli investimenti delle imprese e congelano la liquidità delle banche: da dicembre 2014 a dicembre 2015 l’ammontare dei depositi in Italia è passato da 1.510 miliardi a 1.581 miliardi in aumento di oltre 70 miliardi (+4%). Il saldo dei conti correnti è cresciuto di 86 miliardi, da 808 miliardi a 877 miliardi (+8%), mentre si registra un calo di oltre 20 miliardi per i depositi con durata prestabilita. I salvadanai delle famiglie sono saliti di oltre 18 miliardi, quelli delle imprese di 26 miliardi, quelli degli istituti di credito di 17 miliardi. Questi i dati principali di un rapporto realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale, tra l’altro, le riserve di assicurazioni e fondi pensione hanno registrato un lieve aumento, salendo di 2 miliardi in 12 mesi (+14%), mentre quelle delle imprese familiari sono salite di 4 miliardi (+9%).
Il totale delle riserve di famiglie, banche e imprese è passato dai 1.510,9 miliardi di dicembre 2014 ai 1.581,2 miliardi di dicembre 2015 con un incremento di 70,2 miliardi (+4,65%). Nel dettaglio, la liquidità delle banche è salita da 326,6 miliardi a 344 miliardi in crescita di 17,3 miliardi (+5,32%). I depositi delle aziende sono cresciuti di 26,2 miliardi (+12,56%) da 208,6 miliardi a 234,8 miliardi. Le imprese familiari hanno accumulato maggiori risorse per 4,3 miliardi (+9,51%) e i loro fondi sono saliti da 45,3 miliardi a 49,6 miliardi. Le onlus hanno visto aumentare i depositi di 1,2 miliardi milioni (+5,11%) da 23,5 miliardi a 24,7 miliardi. I salvadanai delle famiglie sono saliti di 18,5 miliardi (+2,08%) da 888,3 miliardi a 906,8 miliardi. Per quanto riguarda il comparto delle assicurazioni e dei fondi pensione, le riserve sono cresciute di 2,6 miliardi (+14,39%) da 18,4 miliardi a 21,1 miliardi. Quanto all’analisi per strumento, i conti correnti sono passati da 808,9 miliardi a 877,01 miliardi con una crescita di 68,02 miliardi (+8,41%), i pronti contro termine sono saliti di 27,3 miliardi (+22,07%) da 123,9 miliardi a 151,3 miliardi. Saldo negativo, invece, per i depositi rimborsabili con preavviso calati di 1,5 miliardi (-0,51%) da 302,5 miliardi a 301,01 miliardi. In calo anche i depositi con durata prestabilita: quelli fino a due anni sono scesi di 20,7 miliardi (-15,63%) da 132,7 miliardi a 111,9 miliardi; quelli oltre due anni sono scesi di 8,9 miliardi (-6,00%) da 148,9 miliardi a 139,9 miliardi.
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