L’applicazione del nuovo articolo 18 sui licenziamenti solo ai lavoratori privati con l’esclusione dei lavoratori del comparto pubblico genererebbe una discriminazione tra i due settori e quindi una disparità di trattamento che viola i principi sanciti dalla Costituzione. I decreti attuativi del cosiddetto Jobs Act, pertanto, laddove non fosse sanato questo “vizio”, potrebbero essere facilmente impugnati e portati all’esame della Corte costituzionale che non potrebbe non dichiararli incostituzionali. E’ quanto rilevano gli esperti legali di Unimpresa in merito al dibattito in corso sull’ipotesi di applicare le nuove regole sui licenziamenti previste dal Jobs act solo ai lavoratori privati e non anche a quelli della pubblica amministrazione. Secondo Unimpresa, il testo unico del pubblico impiego dispone che, fatta eccezione per le assunzioni e le promozioni, ambiti soggetti al principio costituzionale del concorso, per ogni altro aspetto il rapporto del pubblico impiego è soggetto alle stesse regole che si applicano nel settore privato.
Ufficio Stampa Unimpresa
a cura dell’Ago Press
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