«Fonti autorevoli, riportate dalla stampa, ipotizzano che il ministro Gualtieri, dopo le inutili e sempre sconfessate rassicurazioni del passato, abbia acquisito la piena consapevolezza, in preparazione della manovra 2021, della gravità del quadro finanziario pubblico, che passa da scostamento a scostamento, come se si trattasse di una operazione di routine, ripetibile nel tempo, senza alcuna conseguenza. E che abbia posto un freno, in maniera perentoria, alle sconsiderate richieste di alcuni membri del governo. Che il ministro dell’Economia e delle Finanze abbia deciso, finalmente, di assumere il ruolo che istituzionalmente gli compete, ponendo fine al caos e alla confusione che regnano nel governo, non solo in materia di finanza pubblica e di bilancio, potrebbe essere una confortante notizia, nel disperato quadro generale, che stiamo subendo. Infatti, appare evidente, ormai a tutti, che il principale limite, non l’unico, del presidente Giuseppe Conte consista nella sua assoluta inidoneità politica a mantenere e a garantire l’unità di indirizzo politico-amministrativo dell’esecutivo. Un compito al quale è espressamente tenuto, in base all’articolo. 95 della Costituzione. Preferisce piuttosto baloccarsi con mediazioni inconcludenti, con avveniristici patti di legislatura, con profetiche riforme costituzionali, con riforme strutturali solo annunziate e, persino, con commuoventi letterine di Natale, mentre infuria la tempesta, falliscono le imprese e il paese rischia il suo tracollo definitivo». Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.
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