Le prime proposte dell’associazione per migliorare la “manovra”: niente versamenti fiscali nelle casse dello Stato e azzeramento delle verifiche sull’utilizzo del denaro contante. Il vicepresidente Spadafora: «Partite Iva senza tutele, vanno aiutate di più. Occorre stimolare consumi e investimenti»
Uno sconto totale sulle tasse da versare nel 2021 e l’azzeramento dei controlli fiscali volto all’utilizzo “libero” del denaro contante. Sono le due misure che Unimpresa propone al governo, mentre sta per partire l’iter in Parlamento sulla legge di bilancio, con l’obiettivo di assicurare il massimo sostegno economico, in particolare, ai lavoratori autonomi, affinché possano far fronte agli effetti negativi della pandemia da Covid-19. Secondo Unimpresa, la sterilizzazione dei versamenti di tasse e contributi nelle casse dello Stato rappresenterebbe una misura essenziale per i piccoli imprenditori e le partite Iva. Questa categoria, oggi di fatto senza tutele specifiche, otterrebbe un vantaggio immediato sulla “cassa”: ogni mese potrebbe beneficiare, infatti, di un risparmio secco di liquidità. In seconda battuta, lo sgravio al 100% potrebbe innescare un meccanismo di fiducia che, già nel breve periodo, potrebbe contribuire positivamente al quadro congiunturale, sia sul fronte degli acquisti sia su quello degli investimenti.
«La cassa integrazione è riservata ai soli lavoratori dipendenti, ragion per cui servono ben altri interventi economici in modo da assicurare un sostegno a tutti i soggetti che, restando senza lavoro, si trovano all’improvviso senza reddito disponibile. Di qui la nostra idea di azzerare le tasse e sterilizzare gli accertamenti tributari sul cash. Proporremo formalmente queste due prime misure a tutte le forze politiche, in particolare ai gruppi che sostengono la maggioranza parlamentare, con l’auspicio che i nostri suggerimenti possano diventare emendamenti al disegno di legge di bilancio» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. «Tastiamo con mano quotidianamente, grazie alla nostra capillare presenza sull’intero territorio nazionale, il dramma degli artigiani, dei commercianti, delle imprese più piccole, dei lavoratori autonomi e di tutti coloro che rientrano genericamente nel cosiddetto popolo delle partite Iva. Stiamo attraversando una fase durissima: il lockdown sta mettendo in ginocchio la nostra economia e il governo non la minima percezione delle difficoltà, delle tragedie e dei problemi enormi che le famiglie e le imprese devono affrontare, e occorre pure stimolare consumi. e investimenti» aggiunge Spadafora.
«Il Covid ha innescato una spirale economica negativa che non ha eguali nella storia. Non è una semplice recessione, ma un vero e proprio collasso del sistema economico, ecco perché questa situazione va affrontata con un approccio diverso, rivoluzionario, con interventi shock e non con le misure standard, quelle che ogni anno vengono inserite nelle manovre finanziarie con i soliti obiettivi di consenso elettorale. Tutto questo, guardando bene agli equilibri e alle categorie maggiormente colpite che vanno aiutate di più. Inizia in Parlamento l’esame più arduo delle nostre finanziarie: c’è da sperare che i deputati e i senatori stavolta facciano fino in fondo l’interesse del Paese, senza assalti alla diligenza» osserva ancora il vicepresidente di Unimpresa.
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