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La dottrina sociale della Chiesa. Accenni di definizione (Parte I)

Negli ultimi anni e recentemente ancor di più, la Dottrina Sociale della Chiesa è tornata prepotentemente alla ribalta. L’interesse non è riscontrabile solo nella stretta cerchia degli addetti al lavoro, degli ecclesiastici e della comunità ecclesiale in genere, bensì, il nuovo tentativo di ascolto si percepisce in un ambito sociale molto vasto. Le motivazioni sono molteplici, si va dall’incessante predicazione di temi sociali che ci ha lasciato il Beato Giovanni Paolo II all’utilizzo a piene mani, e non potrebbe essere altrimenti, di Benedetto XVI. La rapidissima trasformazione dell’Europa, i crolli o lo scricchiolio di sistemi che sembravano eterni come quello del comunismo reale e del capitalismo disumano, la crisi culturale e sociale del nostro tempo fanno in modo che si ricerchi un “centro di gravità” permanente che aiuti a tenere saldo il timone di una barca sbattuta dalle onde. E la Dottrina sociale della chiesa è in grado di fornire il suo contributo. Ma di cosa si occupa? Nel tentativo di definire tutto ciò che riguarda il pensiero ecclesiale circa i problemi fondamentali della convivenza umana, si ricorre a  sostantivi quali “dottrina”, “magistero”, “insegnamento o pensiero”, abbinati all’aggettivo “sociale”. Sembrano termini interscambiabili tra loro, in realtà ciascuno pennella delle peculiari caratteristiche, e nell’insieme indicano la costante evoluzione che tocca il rapporto tra Chiesa e società. Una definizione del 1964 attesta: “La dottrina sociale cattolica abbraccia l’insieme delle norme dedotte dal diritto naturale e dalla rivelazione che si riferiscono all’ordinamento della società.” Le novità e i chiarimenti del Concilio Vaticano II non potevano non avere effetto sulla dottrina sociale della Chiesa. Nel post concilio ci si approccia con maggiore umiltà rispetto alla cultura e alla scienza, e allo stesso tempo si ritorna alla centralità della Rivelazione. Nella Laborem Exercens, lettera enciclica di Giovanni Paolo II, si trova un’altra interessante e più attuale definizione: “La dottrina sociale della Chiesa trova la sua sorgente nella Sacra Scrittura a cominciare dal libro della Genesi e, in particolare, nel Vangelo e negli scritti apostolici. Essa appartenne fin dall’inizio all’insegnamento della chiesa stessa, alla sua concezione dell’uomo e della vita sociale e, specialmente, alla morale sociale elaborata secondo le necessità delle varie epoche”. In questo modo si amplia notevolmente l’ambito di competenza della materia e la si sottrae alle critiche di chi la vedeva come una sorta di ideologia cristiana concorrente e alternativa alla dottrine politiche. Dalla Rerum Novarum di Leone XII alle ultime Encicliche di Benedetto XVI si configura un cammino che è uno spaccato ricchissimo e preziosissimo della storia sociale. Lo percorreremo insieme.

Alfonso D’Alessio

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