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LA GIORNATA LAURETANA

di Eugenio Elia

A volte è difficile esprimere il proprio stato spirituale, soprattutto dopo aver vissuto una giornata paradisiaca come quella che si può vivere visitando ogni 7 settembre “in occasione della Natività della Beata Vergine Maria” il santuario della Madonna di Loreto, ma ci provo… 

Ringrazio intanto il mio Parroco e Guida Spirituale assieme agli altri della mia diocesi di Sora, Aquino, Cassino e Pontecorvo che hanno preparato la giornata nei minimi particolari per renderci tutti davvero “un po’ turisti e un po’ pellegrini”

Dopo l’interessante visita all’Abbadia di S.Maria di Chiaravalle di Fiastra a Tolentino, con una guida eccezionale, che ha arricchito tutti della vita in comune e della spiritualità dei Padri Cistercensi, ci siamo spostati per il pranzo nella sala, dove abbiamo gustato un ricco menu della tradizione Tolentina.  https://www.abbadiaturismo.it/

Siamo, quindi, ripartiti per Loreto. 

Ero molto ansioso di pregare nella Santa Casa di Nazareth per l’umanità intera! 

La pioggerella non mi ha impedito di soffermarmi di fronte alla Basilica: avevo desiderio di rivivere il passato nei ricordi dei momenti vissuti lì con la mia cara mamma Luisa Maria (detta Luisina, donna di grande umiltà, di grande intuizione con un grande Cuore di mamma ed una grandissima venerazione per la Vergine Maria). 

Nel lontano 1964 –avevo da poco ricevuto la 1° Comunione presso la cappella delle care suore della Carità nella mia città di origine mia mamma mi portò in pellegrinaggio a Loreto, pellegrinaggi a cui partecipavano tante persone, anche nelle difficoltà economiche di quegli anni. 

La cara mamma mi raccontava il grande evento avvenuto a Loreto con la traslazione della Santa Casa da Nazareth ad opera degli Angeli e la mia mente di fanciullo cercava di immaginare l’avvenuto. Ero affascinato. Tornai a Loreto l’anno successivo, con il treno che annualmente partiva da Sora e, come era usanza allora, di ripetere questi pellegrinaggi annualmente chiedendo ospitalità presso le abitazioni private. 

Ricordo che quell’anno sul sagrato della Basilica trovammo il famoso Generale Umberto Nobile, autore di due epiche trasvolate sul Polo Nord (la seconda con il dirigibile Italia, finita tristemente per 8 persone dell’equipaggio, divenne trama del film “La tenda Rossa”) e nel suo primo volo nel 1926 aveva portato con sé un quadretto con l’immagine della Madonna di Loreto, da poco proclamata Patrona dell’Aeronautica. 

La mia mente di ragazzo era meravigliata da tutti quei fatti nuovi che avrei compreso solo negli anni successivi. 

Tanti i momenti che mi hanno commosso: la visita alla Santa Casa, la celebrazione eucaristica, la preghiera dei Vespri… vedere lì il nostro Vescovo Gerardo Antonazzo, con il Vicario Generale Mons. Alessandro Recchia, il nostro Parroco Don Alfredo e i Diaconi Antonio Carnevale e Gianni. E poi ancora i tanti fedeli assorti in profonda preghiera. 

In ultimo… la processione! Vedevo la statua della Madonna allontanarsi sempre più dalla mia vista man mano che la gente si aggiungeva. 

Mi sentivo sempre più inebriato di Spirito e, nelle mie preghiere, tra i grani del Rosario facevo scorrere l’umanità intera assieme ai miei cari e poi alla fine della funzione nel momento di uscire all’esterno sul sagrato della chiesa la profonda ammirazione per il rosario dei palloncini che le suore fanno volare in cielo come per consegnare le preghiere dei pellegrini direttamente nelle mani di Dio.

https://santuarioloreto.it/

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