Come risaputo ogni individuo alla sua nascita eredita dei geni che possono essere modificati attraverso lo stile di vita; oltre al gene standard ognuno di noi possiede gli “alleli” che sono le varianti ed è questo il motivo per cui reagiamo in modo diverso ai vari stimoli. Nel corso degli ultimi decenni le scoperte scientifiche sulla genetica e sul genoma umano hanno portato alla nascita della medicina predittiva e dell’individualità che è in grado di fornirci una stima circa il rischio di contrarre una certa patologia allo stadio precoce o addirittura neonatale o prenatale.
Questa al contrario della medicina curativa è rivolta a persone sane che attraverso lo studio del patrimonio cromosomico ne cerca la debolezza al fine di prevedere precocemente quale malattia potranno sviluppare nel corso degli anni della loro vita. In sostanza con questo tipo di medicina preventiva, predittiva, partecipativa e personalizzata non solo si può stabilire la predisposizione di rischio ad incorrere in determinate patologie, mettere in atto delle misure di prevenzione, delineare terapie tempestive, evitare terapie inefficaci, fare diagnosi rapide, migliorare la gestione delle malattie attraverso dispositivi tecnologici, ma si possono anche ricavare informazioni utili per fare scelte più consce in vari ambiti, dalla modalità di alimentazione alla scelta del proprio lavoro o alla scelta dell’attività sportiva. Dalla valutazione genetica si scopre, infatti, quali sono i nutrienti di cui un determinato individuo ha bisogno ogni giorno, qual è il rapporto di enzimi, vitamine, sali minerali e omega 3 che deve assumere per stare in salute ma non solo, si viene anche a conoscenza di quali cibi comportano un basso dispendio energetico traendo al contempo tante energie, di quali sono gli alimenti che deve assumere al massimo 2 /3 volte a settimana e quali sono quelli vietati.
Uno studio prezioso per gli sportivi professionisti che basano il loro successo sulla prestazione rileva come a specifiche varianti genetiche è associata una maggiore predisposizione allo sport di resistenza o di velocità ed è studiandole e analizzandole che si possono stabilire le condizioni che permettono una migliore resa nell’accelerazione e nello sprint. Rivolgendo uno sguardo al di là del naso ci si rende conto di come tale studio può essere anche risolutore di problemi sociali; basti pensare che non sempre longevità è sinonimo di qualità ma è grazie ad esso che si può aspirare ad una vita duratura e sana e avere informazioni sulle proprie capacità e potenzialità divenendo così anche uno strumento di sviluppo per gli ambiti sociali e lavorativi.
È un approccio moderno non facile da realizzare all’interno del servizio sanitario italiano per via delle mancanza di risorse sufficienti e finanziamenti adeguati ma sul quale si dovrebbe puntare poiché rappresenta il futuro della medicina. Si tratta infatti di un sistema basato sull’impiego dell’intelligenza artificiale capace di processare più informazioni possibili e che richiede uno stravolgimento a livello di impiantistica, di modifica delle tecniche oltre all’ingresso nelle strutture ospedaliere di nuove professioni. E’ sicuramente un investimento impegnativo per il SSN ma è anche una strategia di eccellenza che porterebbe col tempo ad una riduzione dei costi delle terapie e quindi ad un minor spreco e maggiore efficienza; è una realtà emergente che conduce ad una educazione terapeutica che insegna ad avere dei corretti comportamenti oggi per evitare l’insorgere di problemi domani.
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