di Paolo Longobardi, Presidente onorario Unimpresa
Castellammare di Stabia, 24 dicembre 2024. Questo Natale arriva al termine di un altro anno complesso, in cui la nostra Italia ha continuato a lottare per consolidare i segnali di ripresa economica e sociale. Come sempre, prima di sedermi a scrivere questa lettera, ho dedicato del tempo a camminare per le strade delle nostre città. Perché è lì, tra le persone comuni, che si percepiscono le vere difficoltà, le speranze, ma anche la dignità di chi non si arrende.
La solidarietà è un pilastro che non possiamo mai dimenticare: deve diventare un nuovo valore, per tutti. È in questi momenti, durante le festività, che il divario tra chi ha e chi non ha si fa più evidente. La pandemia, l’inflazione e i nuovi scenari internazionali hanno lasciato ferite ancora aperte. Milioni di famiglie continuano a faticare per arrivare a fine mese; eppure, nonostante tutto, vedo ancora la forza della gente.
Lo dico e lo ripeto con convinzione: nessuno deve essere lasciato indietro. Questa non è solo una promessa di Natale, è il paradigma su cui dobbiamo costruire la ripresa e il futuro del nostro Paese. Le imprese, piccole e grandi, rappresentano il motore della nostra economia, ma la crescita non può e non deve essere fine a sé stessa. Deve essere una crescita inclusiva, capace di portare con sé chi è rimasto più in difficoltà.
In questo senso, il 2025 dovrà essere l’anno di una svolta culturale. Serve uno sforzo comune: da parte delle istituzioni, che devono sostenere famiglie e imprese con misure concrete; da parte delle imprese stesse, che devono farsi promotrici di innovazione e responsabilità sociale; e da parte di ciascuno di noi, con piccole azioni quotidiane di solidarietà.
La congiuntura economica rimane fragile, ma mostra segnali di miglioramento. L’inflazione, che ha eroso i risparmi e ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, sembra finalmente sotto controllo. I dati sul pil indicano una crescita moderata, trainata dagli investimenti in infrastrutture e dalla ripresa del turismo e dell’export. Tuttavia, resta fondamentale garantire liquidità alle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema produttivo, per sostenere occupazione e consumi.
Anche lo scenario politico interno ed europeo ha visto cambiamenti significativi. La nuova Commissione Europea, appena insediata, ha di fronte a sé sfide cruciali: dall’attuazione delle politiche green alla gestione delle crisi energetiche, fino al rafforzamento della competitività industriale del continente. Allo stesso tempo, il nostro governo ha la responsabilità di allineare le politiche nazionali alle esigenze europee, mantenendo un equilibrio tra rigore finanziario e sostegno alla crescita. La collaborazione tra istituzioni europee e nazionali sarà decisiva per il futuro dell’Italia e dell’Unione.
Non possiamo, infine, ignorare le tensioni internazionali che attraversano il nostro tempo. Le guerre in corso continuano a seminare dolore e incertezza, mentre la pace sembra ancora lontana in molte parti del mondo. Tuttavia, dobbiamo continuare ad auspicare e promuovere il dialogo e la cooperazione internazionale. Un mondo senza conflitti non è un’utopia: è una necessità per garantire prosperità, sicurezza e dignità a tutti i popoli. L’Italia, con il suo ruolo storico di mediatore, può e deve contribuire a costruire ponti laddove oggi ci sono muri.
La speranza è il nostro bene più prezioso. Abbiamo superato crisi che sembravano insormontabili, e possiamo farlo ancora. Per questo, guardo al futuro con fiducia: le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), se gestite con trasparenza e lungimiranza, possono essere il trampolino per un Paese più moderno, più equo e più forte. Una nuova Italia è possibile, a patto che non ci dimentichiamo mai dei più fragili.
Chi ha di più deve continuare a dare a chi ha meno. È questo lo spirito del Natale e deve essere anche la nostra bussola per tutto l’anno. Come sempre, faccio appello alla grande famiglia di Unimpresa: ai nostri associati, ai rappresentanti di categoria, ai territori. Come disse Desmond Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984, «la solidarietà non è un’elemosina, ma un atto di giustizia. È restituire ciò che è dovuto». Continuiamo a fare la nostra parte, unendo le forze e sostenendo chi è in difficoltà.
Vi auguro con tutto il cuore di trascorrere queste festività in pace e serenità. Che questi giorni portino speranza nelle vostre case e che il nuovo anno ci veda più uniti che mai, pronti ad affrontare, insieme, le sfide che verranno.
Buon Natale
PAOLO LONGOBARDI
PRESIDENTE ONORARIO DI UNIMPRESA