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“L’abito ideale – dalla consapevolezza di sé alla sfida dell’oltre: la sartoria digitale”

di Sonia Costantino, Consigliere nazionale Unimpresa

Dentro ogni persona c’è un personaggio nascosto, un’eroina, una fata sconosciuta a cui va dato spazio. E come?

Ce lo insegnano i bambini, i nostri Maestri per eccellenza, che amano giocare a travestirsi e in tal modo a vestire il proprio vero io.

Solo una mente incantata, capace di chiudere gli occhi e immaginare può per paradosso realizzare la fiaba della propria vita.

Dentro di noi c’è un sarto speciale, invisibile, che ci suggerisce il nostro abito ideale.

Per trasposizione è come se entrassimo idealmente in una sartoria e attraverso gli abiti di ieri e di oggi della nostra storia, si srotola una spola per realizzare il proprio abito desiderato con gli abiti che rappresentano il “come ero” e “come sono”.

Questa metafora del viaggio nella propria memoria storica, nel proprio “archivio personale” attraverso la chiave di lettura del personaggio fantastico nascosto e dell’aiuto del sarto interiore, per raggiungere la consapevolezza della propria reale identità ci consente di comprendere che l’artigiano contemporaneo, candidato al futuro, è quello che si avvale della tecnologia per essere sempre più sostenibile, ma è altresì attento anche alle tradizioni e alle ricchezze passate del settore della nostra Nazione.

Stanno nascendo nuove figure che attingono al sapere tradizionale e lo innovano grazie a nuove tecnologie.

Pensiamo alla figura del Sarto digitale: giovani professionisti, che propongono prodotti autentici, unici, che soddisfano le esigenze dei consumatori, con le nuove tecnologie confezionano su misura anche a distanza, attraverso un body scanner, comunicano in un dialogo diretto con la clientela, attraverso le app, le videochiamate, cercando di riprodurre il clima ospitale della propria sartoria di fiducia.

La Moda se vuole avere un futuro deve fare paradossalmente un passo indietro, recuperare gli insegnamenti di un tempo, riscoprire e valorizzare l’alto artigianato del proprio territorio, trasformando gli antichi saperi in nuovi sogni e nuove sfide con l’aiuto della tecnologia.

Il saper fare manuale oggi deve sposarsi alla tecnologia, a un approccio internazionale e a uno sviluppo sostenibile. L’artigianato della sartoria del nuovo millennio non può più legarsi solo alla tradizione e al retaggio del passato se aspira a diventare una delle scommesse più interessanti per il futuro dell’economia italiana.

Questi artigiani evoluti, che preferiscono definirsi “maker”, sanno valorizzare il loro know-how aprendosi alle innovazioni tecnologiche e a nuove procedure di lavoro che vengono incontro alle esigenze del mercato. 

Le piccole e medie imprese italiane sono il territorio in cui questa trasformazione dell’artigianato può dare il meglio di sé, se rispetta tutte le norme in tema di tracciabilità delle materie prime utilizzate, in tema di tutela dei lavoratori impiegati, se si collega con il territorio e lo valorizza facendolo conoscere al mondo.

E così che la nuova frontiera della modellazione si rivela la sartoria digitale in 3D.

Nello scenario odierno è indispensabile che questa figura professionale sia in grado di coniugare la conoscenza delle tecniche classiche di modellazione 2D all’utilizzo dei relativi applicativi in 3D.

Le nuove tecnologie consentono di amplificare le competenze della modellista e la rendono una figura chiave del concetto di sartoria digitale.

L’invito a tale connubio è a chi vuole dar vita ad una bottega dove storia e innovazione digitale si fondono per tramandare la preziosa ricchezza del nostro unico “saper fare” sartoriale, tratto cardine del vero “Made in Italy” e soprattutto a tutte le scuole di moda che devono orientarsi a portare avanti un percorso formativo tecnico professionalizzante per la figura della modellista nativa digitale e la figura del sarto digitale.

Fondamentale è la formazione tecnica a partire dagli istituti tecnici professionali di Moda cui va abbinata la formazione in materia di normativa in materia per avere consapevolezza (e ritorniamo al concetto principe introduttivo dell’argomento) della propria figura professionale, non solo per la tutela dei propri diritti, ma anche al fine di acquisire una cultura di responsabilità sociale di impresa.

I tratti formativi della nuova figura della modellista digitale e del sarto digitale e più in generale della piccola impresa di settore sono ampi e tutti interessanti se si vuole essere al passo con il tempo presente e aspirare ad un futuro possibile per dare valore al proprio vissuto personale e alla storia della tradizione sartoriale italiana e del territorio in cui si inserisce la sfida e il sogno imprenditoriali.

Tra i diversi profili giuridici in materia, comincerei ad annotare un aspetto relativo all’impiego di un sistema di body scanner per permettere di acquistareonline, tramite e-commerce, capi d’abbigliamento su misura.

Le misure precise dell’acquirente vengono prese grazie ad un’interazione tra una tuta dotata di appositi sensori, che viene indossata dall’utente, e unapplicazione installata sul proprio smartphone: in questo modo, attraverso l’utilizzo di un apposito algoritmo, vengono registrate le misure corporee a 360° del soggetto cui viene proposta una selezione personalizzata di capi “sartoriali”.

Come sempre tuttavia, a fare da contraltare a questa innovazione tecnologica, vi sono possibili rischi per i diritti e le libertà fondamentali degli utenti. Pertanto, il sarto digitale del caso deve operare anche rispettando la normativa del caso.

È evidente, infatti, la delicatezza dei dati che vengono acquisiti e registrati utilizzando questo servizioil fornitore ottieneuna copia virtuale che riproduce nei minimi dettagli la struttura corporea dell’utente, alla quale sono associati dati anagrafici, di contatto, di residenza e di pagamentodell’utente, utilizzati in ogni e-commerce.

Si rende quindi indispensabile che sia fornito espressamente e in modo consapevole il consenso da parte dell’utente ad un simile trattamento dei propri dati personali prima che si proceda a qualsiasi registrazione. Inoltre, tanto più alla luce della nuova normativa europea in materia di protezione dei dati personali (Reg. UE n. 679/2016 o GDPR), particolari garanzie devono essere assicurate agli utilizzatori da chi fornisce il servizio (che assume ogni connessa responsabilità) in relazione alle misure di sicurezza applicate nella conservazione di tali dati, all’esclusione della loro diffusione e comunicazione a terzi, oltre che alla possibilità – sempre riconosciuta all’utente – di richiedere la cancellazione di tutti i dati così registrati.

Prossimamente si analizzeranno anche altri aspetti per una disciplina compiuta.

Nel frattempo, ci piacerebbe conoscere quali sono le aspirazioni di questo settore, le aspettative, i bisogni al fine di fornire le informazioni giuridiche e anche le notizie utili attingibili al cosmo europeo per sostenere le piccole e medie imprese che vogliono seguire questo percorso, ma anche per raccontare le storie di imprese della nostra Nazione perché la storia insegna sempre e dà forza e spunti per proseguire il percorso e portarlo “oltre”.

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