LAVORO: ACCORDO INTERCONFEDERALE PER RESPONSABILI SALUTE E SICUREZZA

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È stato firmato, ieri, a Roma un accordo interconfederale tra le organizzazioni datoriali Unimpresa, Uniap e Assidal e l’organizzazione sindacale Confail per la regolamentazione economica e normativa dei dipendenti che ricoprono ruoli strategici nella gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’accordo, valido dal 1 aprile 2025 al 31 dicembre 2027, riguarda figura chiave come Rspp (Responsabile del servizio di prevenzione e protezione), Aspp (Addetto al servizio di prevenzione e protezione), Hse manager, Preposto, addetto alla gestione delle emergenze, addetto al primo soccorso e Rls (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), riconosciute dal decreto legislativo 81 del 2008 e dalla legge 215 del 2021. L’intesa pubblicare un compenso economico aggiuntivo mensile, calcolato in base al livello di rischio dell’attività svolta: per le figure di Rspp, Aspp e Hse manager il compenso va da 150 euro per il rischio basso a 250 euro per il rischio alto; per i Preposti il compenso varia da 100 a 200 euro; per gli addetti alla gestione delle emergenze e al primo soccorso il compenso oscilla tra 80 e 120 euro; per i Rls, infine, il riconoscimento economico è compreso tra 80 e 100 euro. I compensi saranno erogati per dodici mensilità durante tutto il periodo di incarico. L’accordo è stato firmato dal presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, dal presidente di Uniap, Danilo Andolfo, dal presidente di Assidal, Giuseppe Ciarcelluto, e dal segretario generale di Confail, Antonio Forcella.

L’accordo pubblica anche l’istituzione, entro tre mesi dalla firma, di una Commissione nazionale paritetica per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro presso l’Opnic (Organismo paritetico nazionale intersettoriale confederale), con il compito di sviluppare procedure per migliorare la sicurezza, organizzare corsi di formazione, intervenire in caso di interferenze da parte del datore di lavoro e predisporre un fondo di tutela legale per le figure coinvolte. La Commissione avrà anche il compito di predisporre uno schema economico di natura compensativa in base ai livelli di rischio individuati nel Testo Unico sulla Sicurezza, aggiornato su base triennale, e di istituire un fondo di tutela legale per i lavoratori che ricoprono i ruoli previsti dall’accordo, per supportarli in caso di contestazioni o procedimenti legali legati alla loro attività. Le aziende dovranno inoltre garantire ai lavoratori incaricati la partecipazione a corsi di aggiornamento e l’accesso ad abbonamenti a riviste specializzate.

Più nel dettaglio, l’accordo ritiene inoltre che le figure coinvolte devono svolgere i propri in maniera indipendente e autonoma, senza interferenze da parte del datore di lavoro o di un suo rappresentante, e che ogni violazione dei compiti di questa indipendenza potrà essere denunciata alla Commissione nazionale paritetica. Inoltre, le aziende dovranno attivare entro tre mesi dall’entrata in vigore dell’accordo una forma di tutela legale a favore dei lavoratori interessati, in grado di coprire le spese legali in caso di controversie legate all’applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La classificazione dei livelli di rischio segue le disposizioni dell’accordo Csr in materia di formazione, che distingue tra rischio basso, medio e alto secondo il tipo di attività economica coinvolta. Le parti firmatarie riconoscono che l’accordo rappresenta un passo importante per rafforzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, introducendo strumenti concreti per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per la valorizzazione delle figure professionali coinvolte nella gestione della sicurezza. L’obiettivo dichiarato è rendere la sicurezza sul lavoro una priorità strategica per le aziende, consolidando un approccio che va oltre il semplice rispetto degli obblighi normativi e che riconosce il valore della sicurezza come elemento centrale della sostenibilità e della competitività aziendale.

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