“Il calo della disoccupazione è stato accolto con un coro di apprezzamenti, al limite del tifo da stadio. L’inversione di tendenza è certamente importante e sarebbe improvvido non prendere atto. Tuttavia, non si può cantare vittoria né sorridere in un Paese che ha ancora oltre 3 milioni di disoccupati e un tasso di occupazione appena al 56%, che è al 47% per le donne e addirittura al 42% al Sud. L’Italia non deve cullarsi sulle stime apparentemente positive, ma guardare laddove il lavoro c’è davvero: mi riferisco alla Germania dove la disoccupazione è al 4,7%, alla Gran Bretagna dove è al 5,6%, all’Austria che segna il 5,8%, all’Olanda che ha il 6,8% e alla Svezia che ha il 7,5% di non occupati”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta i dati Istat diffusi questa mattina. “Per le imprese le prospettiva di crescita sono assai limitate e anche la possibilità di creare nuova occupazione è quasi inesistente visto che è già difficile – aggiunge Longobardi – mantenere quella esistente. Proprio sulla spinta di una inversione di tendenza, il governo di Matteo Renzi trovi il coraggio di fare di più, specie sul fronte delle tasse”.
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