I dati diffusi dall’Inps oggi mostrano come lo scorso anno ci sia stato un incentivo significativo per le assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato. Si tratta solo in parte di nuova occupazione, mentre una fetta dei neoassunti rientrano nell’emersione di cosiddetto nero e nella regolarizzazione di posizioni parzialmente irregolari. Il rischio, ora che le agevolazioni e gli sgravi contributivi non sono più in vigore, è che ci sia un brusco rallentamento o, per lo meno, una frenata, nel 2016 e negli anni successivi, di contratti a tempo indeterminato. Così il Centro studi di Unimpresa commenta i dati Inps secondo cui Nel 2015 1,44 milioni di lavoratori sono stati assunti a tempo indeterminato grazie agli sgravi contributivi.
“Già nelle prime settimane di quest’anno abbiamo registrato, fra le nostre 122mila imprese associate, qualche segnale di rallentamento sul versante delle assunzioni: gli sgravi sono stati importanti e apprezzati, ma in qualche modo sono una droga e ora che non c’è più la nuova occupazione potrebbe smettere di aumentare” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
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