Il calo della disoccupazione all’11,5% registrato dall’Istat nel mese di febbraio è generato prevalentemente dall’allargamento della fascia degli inattivi. Gli 83.000 disoccupati in meno registrati infatti tra gennaio e febbraio sono “compensati” da 51.000 inattivi in più: si tratta di persone che hanno smesso di cercare un lavoro. Queste alcune osservazioni del Centro studi di Unimpresa a commento dei dati diffusi oggi dall’Istat secondo i quali il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5% (-0,3 punti percentuali su base annua) riportandosi così sui livelli di agosto 2016. Secondo l’associazione, non è corretto esultare di fronte a tali numeri che fotografano un mercato del lavoro ancora lontano da livelli rassicuranti. Altra spia di una situazione critica è il tasso di occupazione che a febbraio è rimasto sostanzialmente stabile al 57,5% rispetto al 57,4% dell’anno precedente. Si tratta di un dato fra i più bassi nell’area euro, dove si registrano in parecchi paesi picchi superiori al 60%.
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