Anche le innumerevoli leggi varate dal Parlamento italiano sono servite poco a far diminuire l’illegalità, anzi, sembra, a volte, che il fenomeno mafioso sia in aumento.
Forse perché i metodi di lotta alla illegalità non sono adeguati, dal momento che non partono dall’educazione scolastica, dalle famiglie e dall’esempio dei politici che ci governano.
Quando i rappresentanti delle istituzioni dello Stato, a livello centrale, regionale e locale, calpestano i diritti e la dignità delle persone(giustizia, libertà, sicurezza, lavoro, partecipazione alla gestione democratica della vita politica ed economica, ecc.) nasce e si sviluppa la “mala pianta” delle attività illegali mirate solo all’arricchimento, al potere e alla sopraffazione..
Per eliminare l’illegalità e le mafie occorre eliminare le cause che le generano cominciando con la bonifica delle sacche di connivenza e di complicità dove a volte si annidano i cattivi servitori dello Stato, mimetizzati all’interno di alcuni apparati politici e burocratici delle amministrazioni pubbliche.
La lotta alla malaria ha dato scarsi risultati sino a quando si è cercato di eliminare le singole zanzare e non di bonificare anche gli stagni e le paludi dove guazzavano e proliferavano le stesse zanzare portatrici della malattia.
Se i rappresentanti dello Stato, a tutti i livelli , svolgessero onestamente il proprio lavoro, con spirito di servizio, le mafie non troverebbero l’ambiente adatto per svilupparsi.
Quando i cittadini non si sentono difesi e tutelati dai rappresentanti dello Stato, anzi si sentono in balìa di burocrati corrotti cadono facilmente vittime della malavita e spesso diventano a loro volta malavitosi per istinto di sopravvivenza; specialmente quando si è giovani senza lavoro e con una famiglia da sfamare.
La stragrande maggioranza dei cittadini desidera vivere un’esistenza pacifica, in sicurezza e potere sperare nel futuro: è compito dello Stato creare i presupposti per soddisfare queste aspettative. Se invece lo Stato è incapace di opporsi alla “Grande Mafia” economico-finanziaria, nostrana e straniera, e non è in grado di stroncare la corsa ai privilegi e all’arricchimento illecito di questa spietata piovra allora potrebbero essere i cittadini onesti a passare dal mugugno alla protesta verbale e, in fine, ai forconi contro i politici e i governanti corrotti, così come è avvenuto (e avviene) in molti Paesi anche vicini a noi.
Bruno Latella, presidente onorario Unimpresa
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