Serve una struttura unica, in ogni regione del Paese, per una più efficace prevenzione, in caso di maltempo, per evitare i danni derivanti da disastri ambientali ed evitare che si operi in perenne emergenza; una struttura che possa programmare le attività e soprattutto che sia dotata di idonee risorse per creare un pacchetto di progetti a cui attingere quando sono disponibili fondi finanziari.
Ciò per evitare che i fondi disponibili, sia a livello nazionale sia a livello di Unione europea, non siano accessibili da parte dei piccoli comuni che non hanno capacità e mezzi per predisporre progettazioni cantierabili, da presentare in occasione di bandi di gara. Un sistema così delineato consentirebbe comunque di mantenere in piedi le nostre eccellenze nella gestione delle emergenze, ma favorirebbe pure una migliore programmazione volta al risanamento del territorio e alla messa in sicurezza delle infrastrutture. È quanto suggerisce Unimpresa in un rapporto inviato al governo. Il documento è stato curato dal vicepresidente di Unimpresa, Cristiano Minozzi, coadiuvato da un team di esperti coordinati dall’ingegner Salvo Merlino.
Nel documento si legge che “si assiste, quasi impotenti, agli incalcolabili danni provocati dagli ultimi eventi meteorologici che hanno devastato il territorio nazionale, dal Veneto, alla Toscana, alla Liguria, alla Calabria, alla Sicilia ed altre regioni”. Secondo Unimpresa “oggi il territorio mostra sistemi di convogliamento delle acque di pioggia assolutamente insufficienti sia negli abitati, con sistemi fognari che mostrano, ove presenti, carenze dimensionali e manutentive e nelle aree di pianura, collina e montagna con sistemi di arginature e canalizzazioni anch’essi basati su criteri di progettazione forse da aggiornare”.
L’analisi di Unimpresa si concentra, tra l’altro, sui fenomeni di antropizzazione: con la crescita degli insediamenti abitativi e la realizzazione delle necessarie infrastrutture, ha creato una serie di problematiche che mostrano, dopo decenni, tutto la loro gravità. E lo Stato si trova in un momento di difficoltà economica che negli ultimi tempi ha reso impossibile fare fronte all’immane carico economico necessario. A questa difficoltà economica si aggiunge la scarsa possibilità delle amministrazioni locali ad affrontare casi di abusivismo e a realizzare nuove opere che affrontino le situazioni che si sono venute a creare.
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