«Nell’attesa di leggere la versione definitiva della legge di bilancio, esprimiamo la nostra preoccupazione su un tema fondamentale per le nostre imprese ed i loro lavoratori: nella bozza non vi è traccia alcuna di welfare aziendale, auspichiamo che il governo presieduto dalla premier Meloni riveda subito la propria posizione in tal senso dando continuità al provvedimento varato dallo stesso governo con il decreto legge aiuti quater prorogando la misura di innalzamento della soglia di fringe benefit a 3.000 euro per tutto il 2023, supportando, da una parte, concretamente i lavoratori, restituendo maggiore potere d’acquisto ai propri salari e mostrando così davvero attenzione alla conciliazione vita-lavoro degli stessi, e dall’altra abbattendo il costo del lavoro per le nostre imprese. Tornare dai 3.000 euro di esenzione ai 258,23 euro sarebbe un passo indietro che in questo particolare momento storico nessuno può concedersi». Lo dichiara il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi.
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