«Mi rivolgo al governo e al premier Giorgia Meloni: per Natale, dotate di Pos anche i mendicanti, così potranno incassare più facilmente l’elemosina. E fin qui sono ironico, ma non troppo: perché senza denaro contante potremmo realmente trovarci, in un futuro nemmeno così lontano, ad affrontare l’allarme beneficenza. I poveri, insomma, potrebbero essere una categoria fortemente danneggiata dalla repentina trasformazione del nostro sistema dei pagamenti, che molti vorrebbero tutto digitale, abbandonando l’utilizzo delle banconote e delle monete».
Lo ha scritto, in una lettera aperta alle imprese associate, il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi. «Quando penso alla piccola beneficenza, quella di tutti i giorni, penso ai piccoli acquisti che tutti noi facciamo, quelli di tutti i giorni: il caffè al bar, il giornale all’edicola, il panino o il trancio di pizza all’ora di pranzo. Operazioni che tutti siamo abituati a fare pagando in contanti, utilizzando banconote di piccolo taglio, come quelle da 5, 10 e 20 euro, che poi generano un resto da parte del commerciante. Ecco, proprio quel resto, magari pochi euro in monete, spesso ci resta in tasca e alla prima occasione lo regaliamo volentieri a chi vive in strada e ne ha bisogno per comprare cibo per sé o per la sua famiglia. Chi vuole una società fatta di pagamenti solo con carte di credito e bancomat, con le App dei telefonini e con i servizi di home banking, ha una soluzione per queste esigenze? E le istituzioni religiose, in particolare la Chiesa Cattolica, come gestiranno un’eventuale trasformazione di questo tipo? Le offerte domenicali nelle parrocchie durante le messe verranno raccolte con le carte di credito e con i bonifici bancari? Chissà, magari un giorno arriverà un sistema di questo tipo, vedremo. Senza dubbio oggi non siamo pronti. E quando sento parlare di sostenibilità, termine che piace a molti, ma usato spesso senza consapevolezza piena, credo che qualsiasi transizione o trasformazione debba essere sostenibile, per tutti e a tutti i livelli» aggiunge Longobardi nel documento inviato agli associati.
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