«È più che apprezzabile il rinvio dell’entrata in vigore del tetto a 1.000 euro per l’utilizzo del denaro contante. In una fase ancora incerta per la ripresa economica, con l’emergenza sanitaria non ancora del tutto superata, la norma che lascia a 2.000 euro, per ora fino al termine di quest’anno, il limite all’impiego del contante per le transazioni e gli scambi commerciali, va giudicata più che positivamente». Lo dichiara il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi, «Il tetto a 1.000 euro, infatti, rappresenta una soglia troppo bassa, che potrebbe innescare una spirale negativa sulla circolazione della liquidità, specie fra le attività economiche di dimensioni più piccole, dove l’utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento non è ancora pienamente diffuso, anche a motivo degli alti costi di gestione e delle commissioni pretese dagli intermediari finanziari e bancari» aggiunge Longobardi. Secondo il presidente onorario di Unimpresa «anche in prospettiva futura, scelte di questo tipo vanno ponderate a fondo, tenendo conto della effettiva diffusione, specie tra le categorie di persone in età più avanzata, della moneta elettronica. E, in ogni caso, occorre uniformare questi interventi normativi in chiave europea, tenendo presente l’obiettivo di ridurre le spese di gestione dei pagamenti dematerializzati, sia per le imprese sia per i consumatori finali».
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