“Il declassamento di Moody’s sul debito pubblico italiano è sicuramente un’aggressione al nostro Paese. Un’aggressione che impone a chi guida l’Italia di trovare una risposta rapida. C’è bisogno di dare ai mercati la sensazione di aver trovato la soluzione per uscire dalla crisi finanziaria internazionale e questa ricetta, come ribadiamo da tempo, non può essere trovata solo nel contesto dell’Unione europea”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, dopo il taglio del rating sui conti pubblici italiani deciso oggi da Moody’s.
“La scarsa fiducia nei confronti dell’economia italiana richiede una rapida inversione di rotta del ciclo economico. La recessione è tremenda e non ci possiamo permettere un periodo troppo lungo senza crescita” aggiunge Longobardi convinto che “se il 2013 non comincerà con segnali importanti di ripresa i danni al tessuto produttivo del Paese potrebbero essere irreparabili”. Secondo il presidente di Unimpresa “non si può comunque aspettare il prossimo anno per dare il via a un serio piano di sviluppo che va varato in tempi brevi”.
“Mentre con enorme rammarico – dice Longobardi – temiamo che dietro l’angolo si possa nascondere una nuova stangata fiscale, magari per andare a coprire quel buco di 6 miliardi di euro nei conti pubblici di cui si sta parlando in maniera poco chiara in questi giorni nelle file dell’Esecutivo forse proprio per mettere le mani avanti sull’ennesima manovra finanziaria lacrime e sangue”.
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