I processi mediatici a carico del Monte dei Paschi di Siena e dei suoi vertici che si sono succeduti a partire dal 2010 hanno danneggiato la reputazione della banca oltre che il suo posizionamento sul mercato, gravando, così, non poco sulle finanze pubbliche. Il contributo dello Stato per Mps ammonta complessivamente a 7 miliardi di euro e una parte di questa spesa è certamente riconducibile ai danni cagionati dalle vicende giudiziarie.
È quanto si legge in un report del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale, sul totale di 7 miliardi, 5 miliardi e 400 milioni di euro si riferiscono alla ricapitalizzazione precauzionale del 2017. Di quei fondi del 2017, 3,9 miliardi di euro sono stati spesi per la ricapitalizzazione (il Tesoro divenne così il primo azionista col 67% delle quote, poi scese alle attuali 64,2%) e 1,5 miliardi di euro sono stati riservati al ristoro degli investitori al dettaglio che detenevano le passività subordinate della banca oggetto di conversione in azioni con il burden sharing.
Nell’ambito dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro di fine 2022, poi, il Tesoro ha contribuito con 1,6 miliardi di euro. Va ricordato che tra il 2012 e il 2013, il Tesoro sottoscrisse delle specifiche obbligazioni (cosiddetti Monti-bond) finalizzate ad assicurare adeguata liquidità a Mps: in totale si è trattato di un esborso di circa 4 miliardi di euro, restituito dalla banca in due rate tra il 2014 (3 miliardi) e il 2015 (1 miliardo); nell’ambito del pagamento della seconda rata, il Ministero dell’Economia diventò azionista col 4% del capitale, perché la banca pagò in azioni una parte delle cedole degli strumenti obbligazionari precedentemente sottoscritti dallo Stato.
«I processi mediatici che hanno coinvolto, negli ultimi anni, Mps si stanno concludendo tutti con un buco nell’acqua con assoluzioni o con proscioglimenti consequenziali a prescrizioni: in ogni caso, un fallimento dell’azione giudiziaria che da un lato ha colpito la banca più antica del Mondo, dall’altro ha minato l’intero ecosistema che, in particolare con i prestiti, si sorreggeva attorno alla stessa Montepaschi» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.
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