“La prospettiva, indicata dall’Ocse per i giovani italiani che oggi fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro, di andare in pensione a 71 anni compiuti, dimostra come il sistema previdenziale italiano, nell’attuale configurazione, sia fondato su squilibri generazionali.
Dobbiamo prendere atto che, il progressivo avanzamento dell’età pensionabile calcolato sulla base dell’aspettativa di vita è un meccanismo da rivedere, al più presto. Infatti, se da un lato, la riforma di fine 2011 ha consentito di mettere in sicurezza i conti pubblici, dall’altro si è creato un sistema che nuoce alla formazione di nuovi posti di lavoro. I maggiori problemi, in prospettiva, ricadranno sulle imprese, che avranno sempre meno possibilità di assumere giovani e dovranno gestire, tra l’altro, una forza lavoro in età avanzata, da formare nel tempo a un cambiamento complesso”. Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, commentando il report diffuso oggi dall’Ocse.
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