di Giulio Giacomelli – Centro Dynamo (info@centrodynamo.it)
A distanza di quasi un anno dalla pandemia Covid-19 possiamo trarre delle conclusioni abbastanza evidenti sugli effetti devastanti provocati alle persone. Non parlo dei positivi o degli asintomatici, non parlo nemmeno degli effetti psicologici che ha creato, piuttosto mi riferisco alla mia sfera lavorativa e cioè al mondo della salute e del benessere fisico dove ho notato un netto aumento di problematiche relative a specifici tratti della colonna vertebrale: cervicale e lombare.
In effetti le cervicalgie e le lombalgie si susseguono in studio con cadenze molto frequenti.
Le cause scatenanti di queste problematiche sono di diverse origini basti pensare al netto e rapido cambiamento di abitudini per rispettare il lock-down, alla restrizione nelle proprie case senza possibilità di movimento ed alla difficoltà dell’italiano di non potersi approcciare con persone, amici e parenti per sentirne il calore umano ed affettivo.
Nella migliore delle ipotesi una persona attiva possiede una muscolatura sufficientemente tonica per sostenere il carico dei movimenti effettuati dal proprio corpo durante la giornata. Se per le suddette ragioni l’organismo rallenta il ritmo, perde quindi quel minimo di tonicità, sufficiente a sopperire a carichi e posture scorrette, le articolazioni tendono a mettersi in protezione creando delle limitazioni funzionali che nel tempo si trasformano in infiammazioni per le quali il soggetto in questione diventa “paziente” con dolenzie decisamente acute senza aver compiuto azioni particolarmente impegnative. Infatti singoli blocchi articolari non attirano l’attenzione del mal capitato ma quando viene meno la mobilità articolare di un intero segmento a causa di un “semplice” movimento, con immenso stupore si cerca un aiuto miracoloso che possa rimediare a quella fitta così forte da togliere anche il fiato.
Va da sè che l’inattività forzata ha aiutato al peggiorare di questa situazione e quindi sempre più persone devono correre ai ripari con trattamenti mirati di tonificazione muscolare e prima di riorganizzazione strutturale per riportare alla neutralità la mobilità del corpo.
Soprattutto divano, letto, computer e cellulari sono stati i grandi complici di questo declino fisico.
Solo chi ha una mentalità rivolta all’allenamento e con una forte costanza non ha subito ulteriori sovraccarichi. Chi invece si è crogiolato nella comodità della propria casa o si è stressato fra le mura domestiche senza attuare un piano di emergenza atto al mantenimento è stato vittima, per la maggior parte dei casi, della sciatica piuttosto che della cervicalgia.
Per tutti coloro che si sentano direttamente coinvolti in quesa situazione consiglio, come specialista nel settore, di rimediare al più presto. Come?
Un primo reset osteo-articolare per mettere in “ordine” il corpo e prepararlo a sane e corrette abitudini di vita ed attività fisica regolare.
Buon movimento a tutti e ricordatevi che il problema del “…non ho tempo” è una scusa molto comoda.
Chi si ferma è perduto!
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