«L’escalation dei suicidi rende più che mai urgente la necessità di trovare una soluzione alla questione del credito» . Non ha dubbi Paolo Longobardi. Secondo il presidente di Unimpresa «la depressione degli imprenditori che arrivano a compiere gesti disperati nasce allo sportello, dove le banche hanno chiuso da tempo i rubinetti dei finanziamenti». Per Longobardi «la lista degli imprenditori suicidi che si è allungata, purtroppo, anche oggi, con nuove storie assurde ed estreme, conferma, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che le piccole imprese, soprattutto quelle che vivono di domanda interna, attraversano una situazione di forte sofferenza e molte hanno già chiuso».
Si tratta di «storie che messe insieme rivelano drammaticamente la durezza del lavoro di queste pmi sempre più strette nella morsa di una pressione fiscale crescente, del ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione e, come ho già spiegato, dal persistere di difficoltà di accesso ai prestiti bancari». Secondo Longobardi «molti imprenditori e anche tanti lavoratori sono letteralmente schiacciati dal peso di debiti o dall’impossibilità di sostenere finanziariamente aziende e famiglie».
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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