“Si torna a parlare, come accade ciclicamente, di un intervento sulle pensioni: pur convinti della necessità di rivedere la riforma varata alla fine del 2011 sotto la regia dell’allora ministro del Lavoro, Elsa Fornero, invitiamo alla prudenza e diciamo no ad altri ritocchi frettolosi: quell’intervento normativo oggi viene giudicato negativamente e ciò è dovuto senza dubbio alla fretta con cui era stato varato. Tornare a mettere mano al comparto previdenziale, adesso, senza le opportune riflessioni e le necessarie analisi potrebbe rappresentare un errore altrettanto importante, se non più grave”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, interviene nel dibattito sulla riforma delle pensioni. “Per le imprese – aggiunge Longobardi – è vitale avere certezza delle regole: tale principio è fondamentale nel campo fiscale e lo è altrettanto in tema di previdenza. Si tratta, in tutti e due i casi, di aspetti decisivi per pianificare scelte di investimento e per indirizzare l’attività imprenditoriale”. Secondo il presidente di Unimpresa “c’è da rilevare, poi, qualche rischio anche per i conti pubblici: la cosiddetta riforma Fornero dovrebbe portare i maggiori benefici sul bilancio statale, a partire dal triennio 2016-2018, mentre i vantaggi nell’immediato sono meno rilevanti. Una nuova riforma, che introduca finestre e scalini di varia natura, potrebbe incidere negativamente sulla finanza pubblica del Paese”.
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