Il presidente dell’associazione: “Conti pubblici non sono in salute, debito cresce di oltre 5 miliardi al mese nonostante il rigore”
“La sentenza della Corte costituzionale sul blocco delle rivalutazioni delle pensioni dimostra che l’austerity è sbagliata e, alla lunga, controproducente. Norme troppo severe sui conti statali, varate peraltro nella fretta e senza una opportuna oltre che approfondita valutazione, non aiutano la finanza pubblica e puniscono soprattutto le fasce più deboli della popolazione”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Oggi – aggiunge Longobardi – l’ex premier Mario Monti ha spiegato in una intervista che quella misura fu indispensabile perché altrimenti l’Italia sarebbe andata in default e sarebbe arrivata la Troika. Ci limitiamo a osservare i dati: nell’ultimo anno il debito pubblico è salito di 62 miliardi di euro e a febbraio scorso si è attestato a oltre 2.169 miliardi con una crescita media mensile superiore a 5 miliardi. Questi numeri non sono il termometro di un Paese in salute nonostante il rigore sui conti cominciato proprio con il governo tecnico guidato dal professor Monti”.
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