“La sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato il blocco delle rivalutazioni degli assegni più bassi, ha creato un buco potenziale da oltre 13 miliardi sui conti pubblici, sui quali già pesa un macigno, legato proprio alla previdenza, in costante aumento” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Sarà stata pure l’emergenza, alla fine del 2011, a spingere il governo tecnico, allora guidato dal professor Mario Monti, a varare interventi dolorosissimi per lavoratori, famiglie e imprese: tuttavia – aggiunge Longobardi – la pronuncia della Corte dimostra che misure d’austerity non solo sono controproducenti nell’immediato, ma possono lasciare strascichi pericolosi. E’ probabile che il buco sarà coperto con un altro giro di vite fiscale: nuove tasse che finiranno per affossare definitivamente le speranze di ripresa”.
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