Secondo il rapporto di Unimpresa, basato sui dati ufficiali della Ragioneria generale dello Stato, la spending review non ha effetti tangibili sui conti pubblici che cresceranno costantemente nel triennio 2015-2017. La spesa per le pensioni passerà dai 258,8 miliardi del 2014 ai 263,1 miliardi del 2015 e poi crescerà ancora a 268,1 miliardi nel 2016 e a 275,1 miliardi del 2017: complessivmente lo Stato pagherà, per la previdenza, 16,2 miliardi in più alla fine del triennio rispetto al 2014 con un aumento del 6,28%. Nessun calo, poi, per le pensioni dei dipendenti pubblici che caleranno di appena 134 milioni nel triennio (-0,08%): il costo degli stipendi dei lavoratori della Pa passerà dai 163,01 miliardi del 2014 ai 163,1 miliardi del 2015 per poi calare leggermente nel 2016 a 163,07 miliardi e a 162,9 miliardi nel 2017. In costante aumento i consumi intermedi (principalmente acquisti di beni e servizi necessari al funzionamento della macchina della Pa) che, dopo un lievissimo calo nel 2015 a 74,2 miliardi rispatto ai 76,6 miliardi del 2014, riprenderannno la corsa a 75,4 miliardi nel 2016 e a 74,1 miliardi nel 2017: complessivamente lo Stato pagherà per i consumi intermedi 4,6 miliardi in più alla fine del triennio (+3,65%). Il calo dello spread non porterà vantaggi significativi, stando alle previsoni del governo, sul bilancio pubblico: la spesa per interessi sui titoli di Stato passerà infatti dai 76,6 miliardi del 2014 ai 74,2 miliardi del 2015 per poi risalire a 75,4 miliardi nel 2016 e calare di nuovo a 74,1 miliardi nel 2017; in totale sul bilancio pubblico ci sarà una riduzione, in relazione alle uscite legate agli interessi passivi, pari a 2,5 miliardi (-3,29%). Complessivamente, però, il bilancio pubblico del nostro Paese arriverà a registrare uscite per 853,7 miliardi nel 2017 rispetto agli 835,2 miliardi del 2014, agli 833,1 del 2015 e agli 847,02 del 2016: nel triennio l’incremento di spesa è pari a 18,4 miliardi (+2,21%).
“I dati dimostrano che il governo ha rinunciato a tagliare gli sprechi nel bilancio pubblico e che l’importante lavoro svolto dalla commissione Spending review guidata da Carlo Cottarelli è andato in fumo” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Sforbiciare la spesa, aggredire soprattutto quella malata è importate per recuperare risorse da destinare alla riduzione del carico fiscale che grava su famiglie e imprese” aggiunge Longobardi.
Ufficio Stampa Unimpresa
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