Di Paolo Lecce
Eccomi: sono a Fiumicino in attesa del decollo del mio volo per Londra.
Come al solito mentalmente ripasso gli impegni lavorativi che mi attendono.
Già perché la mia priorità è il lavoro: convulso, esasperante, affascinante… peccato che lo spazio per la mia vita privata, per la mia salute sia sempre più esiguo.
La pagherò prima o poi… già ora mi sento in colpa nei confronti dei miei affetti più cari, già ora il mio fisico si ribella a questi ritmi di vita.
Sonnecchio durante il volo ma sono sempre vigile…
Finalmente arrivo a Londra: luci, persone frettolose che niente hanno del self-controllo britannico: sono come me, robot iperattivi!!!
Svolgo diligentemente tutti i miei compiti e, in taxi, attraverso la superba città per raggiungere il mio albergo. Già immagino, senza il minimo entusiasmo, una cena leggera, poteva mancarmi il colesterolo al limite dei valori massimi? Poi a letto con…. il portatile per organizzare la Gionata di domani.
Squilla il telefono che mi sottrae a queste meditazioni orribili: Barbra, adorabile amica che incontro purtroppo meno di quanto vorrei. Vince le mie resistenze dolcemente ma con fermezza e mi propone una serata nel suo ristorante nei pressi di “Regent Street”: CENA E KARAOKE!
CENA E KARAOKE???? Il Karaoke, questo sconosciuto; per me le sue tracce si perdono negli anni 80’ con Fiorello!!! Barbra mi accoglie con il suo solito calore e mi fa sedere in un tavolo pieno di persone, chi è lì e per quale motivo, non è importante, neanche conoscerci tutti lo è, siamo lì tutti per lo stesso scopo rilassarci, una cena conviviale e poi il karaoke, Barbra e Roberta le conoscevo già, ma gli altri alcuni conosciuti e tanti volti nuovi di cui non so nulla e neanche me lo chiedo, tanti volti nuovi ma tutti volti sereni, Alexander, Andrew, Patty, Victor, Annemary, Simon, Liz, Maxime… tutti sconosciuti, ma estremamente sereni e la cena scorre velocissima circondati dalle mille attenzioni di Barbra.
Si inizia la kermesse canora: io osservo ed ascolto tra il timido ed il distaccato. Roberta inizia sempre per prima a cantare ….mi sussurra Barbra, non sembra ma è il collante di queste magnifiche serate. È incredibile come gli Inglesi conoscano il repertorio dei cantautori italiani….
Sono leggero, spensierato, mi sento rinascere ad ogni nota, la mente non è più fuligginosa, mi sento parte del tutto, con energie rinnovate. Ci si guarda reciprocamente con tutti i presenti, sorridendo ed ammiccando anche a chi non si conosce, applaudendo le migliori performance. È notte fonda quando rientro in albergo: canticchio ancora tra me e me; ho l’adrenalina a mille e già so quale sarà la prima cosa che farò tornando questo fine settimana a Roma.
Sono trascorse due settimane e domani finalmente tornerò qualche giorno a Londra, ho già contattato Barbra e l’ho pregata di inserirmi di nuovo semmai organizzasse un’altra serata di cena e karaoke, speriamo di sì, non vedo l’ora! Con l’animo del fanciullo il ricordo mi riporta indietro nel tempo quando da bambino nel paese in cui trascorrevo le vacanze estive “Guarcino”, vinsi cantando “donna felicità” nel 1971 “Dilettanti allo sbaraglio”, ed eccomi tornato bambino, ma questa volta voglio cantare.
Non mi fermo più, ritorno ragazzo, rielaboro emozioni che pensavo fossero sepolte e mi concentro sui testi e sulle musiche.
Thank you Barbra…
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