«Il raggiungimento degli ultimi 55 obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza oltre ad assicurare il pagamento della terza rata da 19 miliardi di euro rappresentano un elemento fondamentale per la prospettiva di rilancio economico che dà enorme fiducia a tutto il nostro Paese». Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Questo traguardo, inoltre, cancella quel fastidioso storytelling proposto da quanti, forse in malafede, con il cambio di governo avevano prospettato una situazione drammatica soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra Roma e Bruxelles con l’Unione europea che avrebbe messo veti e paletti all’azione del nuovo esecutivo. Così non è stato ed è un bene per tutti. Si possono avere posizioni distanti e visioni politiche differenti, ma fare il tifo “contro” appare un atteggiamento deprecabile» aggiunge Ferrara.
Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, il piano italiano comprende 235,1 miliardi pari al 13% del nostro prodotto interno lordo del 2019. Quello dell’Italia è il Pnrr più articolato: 68,9 miliardi di sussidi, 122,6 miliardi di prestiti, 30,6 miliardi di fondi propri e altri 13 miliardi di aiuti per la coesione. La Germania, complessivamente, riceverà risorse per 27,9 miliardi pari allo 0,8% del suo pil del 2019: sono previsti solo sussidi ovvero stanziamenti a fondo perduto. La Francia avrà risorse per 55,4 miliardi di euro pari al 2,3% del pil 2019: 40,9 miliardi di sussidi (74%) e 14,6 miliardi di fondi propri (26%). Anche la Spagna farà ricorso totalmente a sussidi per un totale di 69,5% pari al 5,6% del pil. Per il Portogallo sono stati stanziati 15,6 miliardi complessivi pari al 7,8% del pil: 13,9% di sussidi (84%) e 2,7 miliardi di prestiti (16%). Alla Grecia andranno 31,4 miliardi, pari al 16,9% del pil: 18,4 miliardi di sussidi (59%) e (41%). Non solo l’Italia è lo stato membro dell’Unione europea che, in termini assoluti, avrà più risorse di tutti, ma al nostro Paese spetta soprattutto il primato dei prestiti: 122,6 miliardi, 10 volte in più rispetto ai 12,7 miliardi della Grecia, l’altro, principale finanziato. Lo stato ellenico supera l’Italia soltanto in rapporto al pil per quanto riguarda il totale del piano: 16,9% contro il 13%. E, soprattutto, fra i grandi Paesi l’Italia è l’unico ad aver fatto ricorso ai prestiti, tenuti fuori dai piani di ripresa in Germania, Francia e Spagna.
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