“Servono più controlli e dobbiamo dire basta alla illegalità nelle aziende operanti nel nostro Paese sia che siano di proprietà italiana sia di altra nazionalità. Il caso dell’incendio al capannone di Prato che ha cagionato la morte di diversi lavoratori deve essere l’ultimo. Mettiamo un punto e ripartiamo. Vanno accertate le responsabilità a tutti i livelli, dal governo centrale agli enti di previdenza, dalle amministrazioni territoriali agli organi di sicurezza, ma subito dopo si deve ripartire con un’altra marcia, quella della legalità”. Lo dichiara il presidente di Unimpresa Toscana, Alessandro Borrani.
“A livello nazionale, Unimpresa è attiva da tempo nella diffusione della legalità fra le aziende con un codice ad hoc promosso in tutta Italia. Siamo infatti convinti, e ribadiamo il nostro impegno anche come struttura associativa regionale attiva quotidianamente sul territorio, che la cultura del rispetto delle leggi da parte degli imprenditori sia fondamentale per il tessuto produttivo e sociale” aggiunge Borrani. “L’incidente di Prato – osserva ancora il presidente di Unimpresa Toscana – non è solo un problema locale, ma deve essere esteso anche al più vasto ambito nazionale perché ponga serie riflessioni sulle scelte di politica economica che finora si sono rivelate miopi”.
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