di Paolo Longobardi, Presidente onorario Unimpresa
Il recente annuncio dell’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria promossa da Monte dei Paschi di Siena sulle azioni ordinarie di Mediobanca rappresenta un evento storico per il panorama economico italiano. Questa operazione non si limita a un semplice calcolo finanziario, ma disegna una mappa inedita del potere economico, politico e strategico del Paese, tracciando un “quadrilatero” simbolico che unisce Roma, Siena, Milano e Trieste. Ciascuna di queste città incarna una dimensione cruciale della storia economica e politica italiana.
La capitale non è solo il centro istituzionale del Paese, ma anche il quartier generale del gruppo Caltagirone, uno dei principali protagonisti di questa complessa vicenda. Francesco Gaetano Caltagirone, con la sua presenza incisiva nell’azionariato di Mediobanca e Generali, rappresenta l’intersezione tra economia e politica. Roma è il simbolo del legame indissolubile tra finanza e decisioni strategiche nazionali, un nodo cruciale che può influenzare i destini non solo delle aziende coinvolte, ma anche dell’intero sistema economico italiano. Siena è il Monte dei Paschi, il più antico istituto bancario ancora in attività e da sempre crocevia di segreti politici e finanziari. La banca, uscita da una profonda crisi negli ultimi anni, è oggi pronta a riprendersi un ruolo da protagonista grazie a questa operazione che punta a creare un nuovo campione nazionale della finanza. Ma il peso della storia non si dissolve facilmente: Siena è anche simbolo di resilienza, di un’Italia che cerca di rilanciarsi partendo dalle sue radici più profonde. Milano non ha bisogno di presentazioni. Da sempre capitale economica del Paese, la città è il simbolo del potere economico e del dinamismo finanziario. Mediobanca, fondata nel 1946, è il pilastro di questo ecosistema, il punto di riferimento per il mondo corporate e del wealth management. In questa nuova fase, Milano rischia di vedere scosso il proprio tradizionale primato da un’operazione che ridistribuisce le carte del potere verso altre città. Infine, Trieste, sede storica delle Assicurazioni Generali, rappresenta la stabilità e la visione internazionale del sistema finanziario italiano. In questo quadrilatero, Generali non è un attore secondario: è uno degli asset più rilevanti, un’azienda globale il cui destino è legato a doppio filo a quello di Mediobanca e, ora, a questa nuova configurazione strategica.
Questo quadrilatero, seppur simbolicamente irregolare, racconta l’eterna rivalità tra Nord e Sud, tra Roma e Milano, tra tradizione e innovazione. Tuttavia, è arrivato il momento di superare questi schemi ormai obsoleti. L’operazione tra MPS e Mediobanca offre l’opportunità di guardare a una nuova Italia economica, più coesa, capace di valorizzare le specificità territoriali senza trasformarle in barriere. La finanza non è solo numeri, ma anche geografia, cultura e politica. L’unione di MPS e Mediobanca, con il coinvolgimento diretto e indiretto di Roma, Siena, Milano e Trieste, non è soltanto un’operazione economica. È la possibilità di ridisegnare il ruolo dell’Italia nello scenario europeo e globale, facendo leva su competenze complementari e su una visione comune. Siamo di fronte a un momento di svolta. Se questo quadrilatero riuscirà a trasformarsi da metafora a motore di sviluppo, l’Italia potrebbe finalmente superare le rivalità del passato per costruire un futuro più equilibrato e prospero.
- Circolare – 30.01.2025 - 30 Gennaio 2025
- Rassegna Stampa Estera 30.01.2025 - 30 Gennaio 2025
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