QUANDO LA FEDE INCONTRA L’UOMO
Roma 29 Settembre 2019 – Scritto da Paolo Lecce
Nel mio lavoro di Investigatore Privato mi capita di conoscere tante persone e fra queste alcune con segni profondi di fede nel cuore.
È così che conobbi Giuseppe col quale entrai in contatto in un primo momento attraverso uno dei tanti social network che utilizziamo in questo nostro tempo…..tempo che corre veloce e non ci da tregua per soffermarci ad ammirare il tramonto, il canto degli uccellini e l’odore dei prati bagnati dalla pioggia.
Accettai la sua amicizia su Facebook solo in virtù dei numerosi contatti in comune e, dopo alcuni scambi di informazioni prettamente professionali, iniziai un lungo dialogo di conoscenza.
I suoi argomenti vertevano maggiormente su discorsi di fede e non mancava mai di inviarmi auguri di serenità e felicità attraverso immagini sacre. Ciò suscitò la mia curiosità e mi avvicinai sempre di più a questo personaggio così arcano ai miei occhi.
La sua devozione alla Madonna si presentava immensa e costante e questo mi riempiva puntualmente il cuore di gioia.
Così decidemmo di incontrarci alla prima occasione che si sarebbe presentata e infatti quando venne a Roma ci demmo appuntamento per prendere un caffè e conoscerci di persona.
Era una tiepida giornata di primavera, quando lo vidi fiero e forte, ma al contempo umile e semplice davanti a me. Le sue parole nutrivano il mio animo di una bellezza, di un conforto, di una ispirazione che difficilmente avevo constatato in tutta la mia vita e mi raccontò della sua storia personale, dei genitori che aveva perso e della sorella venuta a mancare da poco, a seguito di una lunga malattia, anche lei devota alla Madonna.
Giuseppe dedicò la sua intera vita ad accudire prima il padre e la madre e poi questa sorella che lo crebbe con saldi valori di fede e di amore.
Il suo modo di parlare era suadente e concreto e io rimasi affascinato dalla persona tanto completa, pura e illuminata.
Mi raccontò che quando la sorella, unica parente diretta rimasta, iniziò a star male, lui acquistò una piccola Madonnina di gesso verso la quale cominciò a pregare per la salvezza della congiunta ammalata affinché ricevesse la grazia di guarire.
Questa Madonnina gli diede un conforto enorme, come per fargli capire che lei era lì presente; in lui la fede nella Madre di Gesù iniziò a crescere enormemente e così si lasciò guidare anche se poi purtroppo la sorella venne a mancare divorata dalla malattia.
Nonostante tutto Giuseppe sentì forte dentro di sé, come un vento benefico di passione e adorazione, il conforto della Madonnina quando un giorno avvenne il miracolo inaspettato.
Giuseppe stava rassettando la propria casa e come ogni giorno sorridente si avvicinò alla statuina di gesso e si accorse che questa iniziò a piangere piccole lacrime di sangue.
Nel giorno del nostro incontro, mentre sorseggiavamo il caffè, mi raccontò di questa meravigliosa e mistica esperienza di fede.
Dopo il nostro incontro nel caffè di Roma, con Giuseppe rimanemmo in contatto sentendoci spesso per telefono o con Whatsapp e mi lasciai trascinare per mano da questo meraviglioso vento di fede e di amore che arrivava attraverso le parole e il sorriso del mio nuovo amico.
Si susseguirono fra noi molte telefonate nelle quali lui sempre mi rassicurava dicendomi che pregava sempre la Madonnina di Piazza Armerina e che io dovevo tranquillizzarmi perché la mano prorettrice della Madonna era su di me come era su tutti gli amici di Giuseppe.
Da questo incontro iniziai a pensare e a vedere il mondo e l’umanità in modo diverso: mi lasciai trasportare dal torrente della Divina Provvidenza. Questo mio modo nuovo di pensare e di affrontare le cose con la semplicità della vita che ci è stata donata, ha sviluppato in me un enorme serenità e questa si ripercuote direttamente in tutte le cose che faccio.
Grazie a Giuseppe ho imparato a conoscere la fede in me stesso e, come promisi a Giuseppe, ho scritto oggi la mia straordinaria esperienza di fede.
Gli uomini continuano a sbagliare, sono avidi e nelle loro lotte di potere sacrificano spesso tanti innocenti che pagano non necessariamente con la vita, ma anche con la perdita del lavoro, degli affetti, delle garanzie, delle gratificazioni e dei riconoscimenti.
Personalmente voglio ponderare i miei passi e scegliere per il mio cammino le giuste persone.
Come ha twittato Papa Francesco “Se vuoi arrivare primo, corri da solo; se vuoi arrivare lontano, cammina insieme agli altri”. Ecco questo è il momento migliore per agire ed iniziare a costruire un mondo migliore.
Sento ora dentro di me il fortissimo desiderio di dare; che il miracolo di vita a me accaduto accada in ognuno degli uomini e che il tocco della Divina Provvidenza faccia comprendere ad ogni essere umano che è solo donando sé stessi al mondo e agli altri, che si può raggiungere uno stato di eterna felicità ed in eterna Grazia di Dio.
Grazie al mio amico Giuseppe e grazie alla Madonnina di Piazza Armerina.
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