«Il governo sta stilando e pubblicizzando soltanto interminabili elenchi di pseudo-progetti scoordinati tra loro. Non basta aggiungere l’aggettivo digitale per rendere un progetto prospettico e realistico. Mancano una visione unica e una strategia ben definita, per i diversi settori di intervento. Per ogni iniziativa, bisognerebbe indicare il grado di fattibilità, la pianificazione finanziaria, la interconnessione settoriale e il cronoprogramma. Il timing».
È quanto dichiara il segretario generale di Unimpresa. Raffaele Lauro, in relazione ai progetti che il governo italiano deve presentare all’Unione europea per accedere ai 209 miliardi di euro stanziati con il Recovery Fund.
«Occorre individuare bene i settori che possono essere adeguatamente supportati dalle risorse messe a disposizione dall’Europa. Il che presuppone un’analisi di dettaglio degli scenari economici che oggi non c’è: la nuova globalizzazione post pandemia e i nuovi mercati concorrenziali. Altrimenti corriamo il rischio che l’Unione bocci o rinvii sine die i progetti presentati e che il nostro Paese non riceva tempestivamente le risorse di cui ha bisogno vitale. Unimpresa ha tenuto un convegno il 4 settembre, in Senato, e ha formulato al governo proposte concrete su alcune riforme strutturali indilazionabili dal fisco al sistema creditizio, dalla giustizia civile alla semplificazione. Ritardi, improvvisazioni e omissioni rappresenterebbero, in questa fase, una catastrofe soprattutto per il Sud, nonché l’annientamento del prezioso tessuto produttivo delle piccole e medie imprese, celebrato solo a parole» conclude Lauro.
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