«Organi di stampa hanno anticipato il fastidio e la fondata preoccupazione del premier Draghi per i ritardi che le burocrazie ministeriali stanno cumulando nella predisposizione dei decreti attuativi, di rispettiva competenza, delle leggi approvate in parlamento e dei decreti legge in via di conversione. Ritardi, peraltro, giá diventati allarmanti, se riferiti ai provvedimenti del governo Conte e che, se non rimossi con tempestività, diventeranno una pericolosa strozzatura per l’attuazione del Recovery Plan e per la disponibilità delle risorse ad esso collegate».
Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. «Francesco Compagna, nella sua esperienza di governo, insegnava ai suoi più stretti collaboratori che “i provvedimenti attuativi delle leggi devono essere pedinati, passo dopo passo, e, qualora si rilevino ingiustificati ritardi, anche minimi, rispetto ai tempi programmati, i capi degli uffici legislativi, i capi dipartimento o i direttori generali responsabili, devono essere immediatamente sostituiti”. Questa rimane, ancora oggi, la medicina più salutare contro le patologie burocratiche nazionali. Unimpresa ritiene che questa problematica dell’ efficienza amministrativa, legata ai provvedimenti attuativi, sia strategica per la ripresa economica e produttiva, nonché per la salvaguardia delle pmi. Se le leggi e le misure, annunziate con clamore e approvate con fatica, restano pezzi di carta, inattuati o inattuabili, ne conseguirá il disdoro delle istituzioni democratiche e il fallimento delle politiche economiche, in questo momento vitali e senza alternative» aggiunge Lauro.
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