«Sul reddito di cittadinanza, un fronte sul quale si deve fare di più è quello della formazione: chi lo percepisce deve essere messo nella condizione di potersi formare perché soltanto attraverso le giuste competenze professionali si può trovare occupazione. Oggi chi cerca lavoro non ha i requisiti e le competenze per essere assunto e molte aziende faticano a trovare personale già formato. Bisogna puntare, quindi, sulla formazione di qualità per andare incontro alle esigenze delle aziende e sull’aumento delle competenze delle persone». È quanto dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, secondo cui «vanno contrastati gli abusi con maggiore incisività: servono mezzi più efficaci e controlli più severi per evitare che importanti risorse pubbliche siano sprecate. Oggi gli accertamenti sono affidati alla Guardia di finanza che fa un grandissimo lavoro, ma attiva i suoi controlli solo dopo che il reddito di cittadinanza è stato erogato. Andrebbe, invece, verificata la possibilità di creare una task force che, attraverso l’utilizzo delle tecnologie, utilizzi tutte le banche dati a disposizione della pubblica amministrazione in maniera efficace, incrociando i dati. E servono anche sanzioni più severe». Secondo il presidente di Unimpresa «ci sono 200 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza che non devono essere sprecati: servono progetti e riforme strutturali, serve velocità nell’attuarle. Servono grandi progetti per far ripartire il Paese e grandi progetti per far ripartire tutto l’indotto collegato, per esempio, alla realizzazione delle infrastrutture. Questo meccanismo farà aumentare l’occupazione e farà ripartire i consumi».
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