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Rendiamo migliore una parte di noi

di Paolo Lecce

Siamo ormai in pieno periodo di Quaresima, una festività cristiana che dura quaranta giorni e finisce con il Giovedì Santo. Quest’anno è iniziata il 7 febbraio e terminerà il 3 aprile.

So che questo può sembrare un argomento spinoso, delicato, ad un occhio disattento può sembrare persino poco incline con le solite tematiche, ma non è così.

Facciamo, tuttavia, un passo indietro e parliamo di una figura molto importante per la cristianità, ovvero Gesù, arrivando direttamente ad un evento che, a me in questi giorni, tocca particolarmente.

Gesù, appartatosi con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, dopo la confessione dello stesso Pietro, si mostra per ciò che è realmente.

Inizia così una parte del suo vissuto chiamata “Trasfigurazione”, ovvero l’unione del vecchio testamento e del nuovo tramite il riconoscimento del profeta.

Grazie a questo suo gesto, da allora, Gesù venne riconosciuto come profeta dai suoi apostoli e, proprio in quella occasione, il profeta iniziò a parlare del regno dei cieli proprio come una tappa finale ma ricreabile sulla Terra.

Come si può, tuttavia, ricreare tale perfezione in mezzo agli uomini?

Come possiamo fare noi, semplici mortali, quindi, a creare un’utopia simile in un mondo così dilaniato dagli interessi personali? Molto bene! Proprio qui ci viene in soccorso la Quaresima, ma in un modo un po’ diverso dal solito, più…Spirituale ecco.

Per chi non lo sapesse, in questi quaranta giorni, è richiesta la rinuncia temporanea a qualcosa di molto importante per noi. Potrebbe sembrare un “fioretto”, come viene chiamato, giusto e molto tradizionale ma se non fosse l’interpretazione giusta e la strada consona al miglioramento personale?

Se non fosse il modo migliore per ripulire la propria anima. 

Per una volta, rompiamo le regole. Sì, avete letto bene. Rompiamo la tradizione e, al posto di togliere qualcosa, aggiungiamo. 

Rendiamo migliore una parte di noi.

Un esempio per migliorarsi potrebbe essere il donarsi agli altri, il rendere il nostro tempo disponibile per chi è meno fortunato di noi o per chi sta iniziando un nuovo percorso professionale ed ha bisogno di essere preso per mano; il trasferire il proprio sapere e non necessariamente farlo a caro prezzo come sempre accade, ma con il semplice dono; l’associazionismo è nato proprio per questo. 

In tempo di quaresima, aggiungiamo e non togliamo questa volta, il cambiamento è il percorso giusto.  Scegliamo un’associazione che ci permetta di crescere.  Scegliamo un’associazione che ci permetta di plasmare il nostro cammino, contribuendo a rendere più fluide le nostre strade professionali in modo che il lavorare sia per noi lieve e non pieno di ostacoli. 

Facciamo sì di insegnare alla nostra anima, appesantita e stanca, a respirare. 

Doniamoci agli altri e doneremo a noi stessi il piacere del respiro e della gioia, il piacere di una “trasfigurazione” interiore che tanto bramiamo dal primo giorno di consapevolezza della realtà.

Creare il regno dei cieli in Terra vuol dire proprio questo, alla fine, rendere il prossimo e il nostro mondo a misura di chiunque vi abiti, sia a misura delle nostre esigenze.

Iniziamo però dal piccolo, dalla nostra piccola realtà. Aiutando la signora ad attraversare per esempio.

Mattonella dopo mattonella, rendiamo il mondo che ci circonda il nostro piccolo “Eden” e poi, piano piano, vedremo che anche intorno a noi, con il passare del tempo, le cose si trasformeranno ed avranno aspetti migliori.

Noi dobbiamo solo iniziare a creare il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli. 

Il nuovo mondo.

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