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Resto al Sud di Invitalia: arriva un ulteriore contributo a fondo perduto

di Isa Gatti

Resto al Sud viene ulteriormente potenziato dal Decreto Rilancio n. 34 del 19 maggio Art. 245 e si pone come strumento finanziario essenziale per salvaguardare la continuità aziendale e favorire il rilancio delle imprese ammesse da Invitalia nell’era post-Covid.

Alla luce della crisi in atto è quindi molto importante fare un breve ripasso dei requisiti necessari per accedere all’incentivo messo a disposizione da Invitalia e ricevere così finanziamenti e contributi a fondo perduto per avviare o sostenere la propria impresa basata al Sud.

Quali sono i requisiti per accedere al bando Resto al Sud Invitalia?

Il Bando Resto al Sud si rivolge alle attività imprenditoriali giovanili principalmente dedicate alla produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria nonché alla fornitura di servizi.

Sono escluse le attività agricole, i liberi professionisti e le attività del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività d’impresa.

Ecco i requisiti necessari per accedere al finanziamento di Resto al Sud:

  • avere meno di 45 anni;
  • essere residenti nelle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
  • trasferirsi nelle regioni sopra indicate anche successivamente all’esito positivo della valutazione di Invitalia;
  • non essere già titolari di attività d’impresa o averne una costituita dopo il 21 giugno 2017;
  • non avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • in merito all’autoimprenditorialità occorre non avere già ricevuto benefici negli ultimi 3 anni a livello nazionale

Importante ricordare, in merito al requisito del limite d’età (tra i 18 e i 45 anni) che si considera raggiunto se posseduto alla data di entrata in vigore della legge n. 145 del 2018, e cioè alla data del 1° gennaio 2019.

Quali forme giuridiche d’impresa sono ammesse al finanziamento?

  • impresa individuale;
  • società, incluse le società cooperative;
  • attività libero professionali

E quali le spese ammesse?

In base al Regolamento de minimis, i finanziamenti ricevuti dallo strumento di Invitalia possono essere investiti nell’acquisto di beni e servizi come, ad esempio:

  • opere edili (ristrutturazioni o manutenzione straordinaria di immobili)
  • impianti
  • attrezzature
  • macchinari
  • materie prime e materiali di consumo
  • hardware, software e soluzioni ICT
  • utenze, affitti, leasing e assicurazioni

Sono invece escluse le spese di progettazione, le consulenze e i costi del personale

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