“Se da un lato il Mezzogiorno ha estremo bisogno di termovalorizzatori in grado di annullare l’enorme quantità di rifiuti sfruttandone le implicite caratteristiche energetiche d’accumulo, dall’altra c’é un’esigenza importante e condivisa di preservare il nostro territorio e valorizzarlo partendo proprio dall’ambiente, il bene supremo”. E’ quando dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, per quanto riguarda l’emergenza rifiuti in Campania e nel Sud dell’Italia.
Unimpresa, in considerazione delle necessità delle imprese di svolgere le loro attività produttive in un ambiente salubre e in assenza di scorie derivate dai nostri molteplici scarti, individua una linea di coerenza operativa che prevede, tra altro, la digestione anaerobica e il riciclo. In relazione proprio al riciclo dei rifiuti, centrale è raccolta differenziata che, in Italia, già rappresenta in percentuale il 30% (media nazionale) delle operazioni sui rifiuti. La differenziata, soprattutto al Sud, non è mai decollata in pieno, e non é solo una questione di mentalità, ma soprattutto di norme e applicabilità delle misure in assenza di centri specializzati per il riciclo. Per questo motivo, Unimpresa raccomanda anche questa modalità di smaltimento: il riutilizzo, nella consapevolezza che va prima affrontata la questione infrastrutture, e poi é possibile insediare l’idea è la sua applicabilità ai territori.
“Auspichiamo la ricomposizione della querelle istituzionale mediante un accordo trasversale sul problema rifiuti che unisca la protezione dell’ambiente alle grandi potenzialità energetiche rappresentate dalle strategie fin qui individuate, passando per la valorizzazione del rifiuto non come scarto ma come ipotesi di futuro” conclude il presidente Ferrara.
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