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DAI RITARDI DEI TRENI, DANNI PER 3,16 MILIARDI DI EURO L’ANNO

I ritardi della rete ferroviaria italiana rappresentano un fardello economico di oltre 3,16 miliardi di euro all’anno per il Paese. Lo evidenzia un’analisi condotta dal Centro studi di Unimpresa, che sottolinea come questo fenomeno penalizzi in particolare le imprese e il tessuto produttivo italiano, colpendo settori chiave come trasporti, turismo e servizi. Il costo è pesante sia per quanto riguarda i passeggeri sia per quanto riguarda le merci: i ritardi medi dei treni ad alta velocità, pari a 30 minuti per viaggio, incidono significativamente sulla produttività.

Ogni giorno, circa 800.000 persone utilizzano l’AV, e il costo stimato del tempo perso ammonta a 1,8 miliardi di euro all’anno, considerando una perdita media di 15 euro per ogni ora di ritardo; per quanto riguarda il trasporto merci, che rappresenta il 13% del traffico ferroviario italiano, ritardi medi di due ore per convoglio generano inefficienze logistiche e penali contrattuali per oltre 912 milioni di euro all’anno.

Questo dato penalizza in particolare le filiere agroalimentari e manifatturiere, che dipendono dalla puntualità per garantire l’affidabilità delle consegne, soprattutto verso i mercati internazionali. Anche il settore turistico, uno dei pilastri dell’economia italiana, soffre i disagi della rete ferroviaria. Circa il 20% dei turisti utilizza il treno per viaggiare nel Paese, e i ritardi riducono la propensione al viaggio e la permanenza media. Si stima una perdita di circa 450 milioni di euro all’anno, pari al 3% del fatturato generato dalla mobilità ferroviaria nel turismo.Le imprese di servizi, invece, sono costrette a fare i conti con una diminuzione della produttività, a causa di ritardi che ostacolano appuntamenti, meeting e attività fuori sede. Per molte aziende, l’alternativa è ricorrere a mezzi privati, con un aumento dei costi operativi.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, il fenomeno, sempre più diffuso, dei ritardi ferroviari in Italia, rappresenta un problema preoccupante che incide negativamente sull’intero tessuto economico del Paese e in particolare sulle piccole e medie imprese. La mobilità è un elemento cruciale per garantire la competitività e l’efficienza delle attività produttive italiane, ragion per cui i disservizi della rete ferroviaria sono un ostacolo significativo per lo sviluppo economico. Il 72% dei treni dell’alta velocità ha registrato ritardi nel trimestre ottobre-dicembre 2024, accumulando complessivamente oltre 278.000 minuti di ritardo. I treni regionali, pur mostrando una maggiore puntualità rispetto all’alta velocità, non sono esenti da disservizi che penalizzano pendolari e aziende che operano su scala locale. Tale fenomeno si traduce in perdite di tempo, aumento dei costi operativi e, in molti casi, mancate opportunità di business per le pmi.

«Il sistema ferroviario è una componente chiave per la competitività economica del nostro Paese. Migliorare la qualità del servizio è una necessità urgente per sostenere le pmi italiane, che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia. Continueremo a monitorare la situazione e a lavorare a stretto contatto con le istituzioni per promuovere soluzioni concrete» osserva il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Le pmi rappresentano l’ossatura del sistema produttivo italiano, contribuendo a oltre il 60% del pil nazionale. Per molte di queste realtà, il trasporto ferroviario è essenziale per la mobilità dei dipendenti, la distribuzione delle merci e il mantenimento di relazioni con clienti e fornitori. Tuttavia, i ritardi e le cancellazioni compromettono la puntualità delle consegne, aumentano i costi logistici e riducono l’affidabilità delle imprese italiane sui mercati internazionali. Le pmi non possono permettersi di subire ritardi sistematici che si ripercuotono sulle loro attività quotidiane e sulla loro capacità di competere. Il sistema ferroviario italiano deve essere riformato per garantire un livello di efficienza adeguato alle esigenze di un’economia moderna e dinamica» aggiunge Ferrara, secondo cui «il governo e i gestori del servizio ferroviario devono intraprendere azioni immediate per migliorare la puntualità e l’affidabilità della rete ferroviaria. In particolare, è prioritario: investire in infrastrutture, potenziando e modernizzando le linee ferroviarie, con un focus su quelle regionali, che rappresentano un punto di collegamento fondamentale per molte pmi; migliorare la gestione operativa, ottimizzare la pianificazione e il monitoraggio del traffico ferroviario per ridurre i ritardi e le cancellazioni; puntare su trasparenza e comunicazione, garantendo informazioni tempestive e accurate ai passeggeri e alle aziende in caso di disservizi, per consentire una pianificazione efficace

Più nel dettaglio, per quanto riguardo il commercio, i ritardi dei treni compromettono la puntualità nelle consegne di beni, in particolare per la grande distribuzione organizzata e il settore del retail. Un ritardo nella logistica può generare scaffali vuoti, perdita di vendite e costi aggiuntivi per spedizioni alternative, aumentando i costi operativi del 5-10%.

Quanto al turismo, il treno è il mezzo preferito per turisti che visitano città d’arte e località iconiche italiane. Ritardi e disagi creano una cattiva esperienza, con recensioni negative che si ripercuotono sulla reputazione internazionale dell’Italia. Ad esempio, i ritardi nei collegamenti verso località turistiche come Venezia, Firenze e Napoli penalizzano interi distretti economici, diminuendo il numero di pernottamenti.

Non solo. Le imprese di servizi, che si affidano ai trasporti per meeting e attività fuori sede, subiscono un calo di produttività. Ogni minuto perso in viaggio è un minuto non speso per il cliente, con ricadute sulla redditività dei progetti. Molte aziende si vedono costrette a preferire mezzi alternativi più costosi, come il trasporto privato, aumentando i costi operativi.

Inoltre, il trasporto ferroviario di merci è essenziale per i settori manifatturiero e agroalimentare. Ritardi nelle consegne verso i porti e i mercati internazionali minano la competitività del Made in Italy. Prodotti freschi, come frutta e verdura, rischiano di non rispettare i tempi di consegna, con un impatto diretto sull’immagine di affidabilità delle imprese italiane.

Grafico – Impatto economico ritardi ferroviari
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