di Mariagrazia Lupo Albore, Direttore generale Unimpresa
Nel mondo degli affari, la sostenibilità non è più solo un’opzione, ma una necessità. I criteri ESG (Environmental, Social e Governance) stanno ridefinendo le strategie aziendali, spingendo le imprese a migliorare il loro impatto ambientale, sociale e la qualità della governance. Tuttavia, per rendere il modello ESG più efficace e vicino alle esigenze delle imprese, in particolare delle pmi, è necessario aggiungere una quarta dimensione: la H, che sta per Health care (salute), Happiness (felicità) e Human (centralità della persona). Le piccole e medie imprese rappresentano la colonna portante dell’economia italiana e sono le prime a confrontarsi con le sfide legate alla sostenibilità. Ma come possono integrare questi principi nella loro operatività quotidiana?
La pandemia ha insegnato che il benessere delle persone è un prerequisito essenziale per la continuità aziendale. Nelle pmi, dove spesso il capitale umano è il principale valore, investire nella salute e sicurezza sul lavoro è fondamentale. Tuttavia, le piccole imprese si trovano spesso in difficoltà nel rispettare le stringenti normative, a causa di costi e complessità burocratiche. Per questo motivo, è necessario un maggiore supporto istituzionale per incentivare investimenti in welfare aziendale, politiche di prevenzione sanitaria e formazione sulla sicurezza. Un’impresa sostenibile è un’impresa che garantisce ambienti di lavoro salubri, promuove il benessere fisico e psicologico dei dipendenti e riconosce che la salute non è solo un diritto, ma un asset strategico che impatta sulla produttività e sulla capacità di innovare.
La sostenibilità sociale non riguarda solo i diritti e la sicurezza, ma anche il benessere lavorativo e la qualità della vita. Studi dimostrano che i lavoratori felici sono più produttivi e le imprese con un clima aziendale positivo registrano una minore percentuale di turnover e assenteismo. Le pmi, spesso caratterizzate da un’organizzazione più snella rispetto alle grandi aziende, possono trarre vantaggio da un approccio orientato alla felicità dei dipendenti, favorendo un ambiente lavorativo più flessibile, collaborativo e motivante. Un esempio pratico? Politiche di smart working bilanciate, incentivi per la formazione e modelli di leadership partecipativa. La felicità in azienda non è solo un concetto astratto, ma un valore tangibile che può essere misurato e valorizzato attraverso strumenti di analisi del clima aziendale e strategie di engagement.
L’innovazione digitale e la transizione ecologica stanno cambiando profondamente il mercato del lavoro, rendendo necessario un nuovo approccio alla gestione del capitale umano. Le PMI devono affrontare la sfida della trasformazione digitale senza perdere il valore della componente umana. Se l’automazione e l’intelligenza artificiale possono ottimizzare la produttività, è altrettanto vero che la competitività delle imprese dipenderà dalla loro capacità di valorizzare competenze, creatività e capacità relazionali. In questo scenario, le PMI devono investire in: formazione e riqualificazione professionale, per evitare il rischio di esclusione dal mercato del lavoro; welfare aziendale a misura di persona, per attrarre e trattenere talenti; politiche di inclusione e valorizzazione della diversità, perché un team eterogeneo e motivato è un motore di innovazione. L’integrazione della H nei criteri ESG rappresenta una svolta culturale, che può trasformare il concetto stesso di sostenibilità, rendendolo più vicino alle esigenze delle pmi. Ma affinché questo modello diventi realmente applicabile, è necessario un cambio di paradigma a livello normativo e finanziario.
Ma cosa serve per supportare le pmi? Maggiore semplificazione normativa, per ridurre gli oneri burocratici legati all’adozione dei criteri ESG. Incentivi per gli investimenti in salute, benessere e formazione del personale. Strumenti di misurazione ESG accessibili anche alle pmi, per evitare che solo le grandi aziende possano dimostrare il proprio impegno nella sostenibilità. E accesso facilitato a finanziamenti sostenibili, per premiare le imprese che adottano buone pratiche in materia di salute, benessere e centralità della persona. Le pmi italiane sono il cuore pulsante della nostra economia. Se vogliamo costruire un futuro realmente sostenibile, dobbiamo creare un modello di sviluppo che non guardi solo agli indicatori ambientali o finanziari, ma che metta al centro le persone, il loro benessere e la loro salute. Perché la sostenibilità, senza felicità e umanità, non è sostenibilità.
- SALUTE, FELICITÀ E PERSONA AL CENTRO DELLA SOSTENIBILITÀ - 31 Gennaio 2025
- Circolare – 31.01.2025 - 31 Gennaio 2025
- Rassegna Stampa Estera 31.01.2025 - 31 Gennaio 2025