Il Presidente Sergio Mattarella nel discorso di fine anno ha sottolineato che i problemi non risolti del Mezzogiorno condizionano la crescita di tutto il Paese.
Questa frase mi ha fatto venire in mente una storiella raccontata, negli anni ’50, da Otello Profazio, cantastorie calabrese.
Nel corso di una campagna elettorale, in un paesino della Calabria, un vecchietto, appoggiato ad un albero della piazzetta dove era stato allestito un palco, ascoltava svogliatamente le chiacchiere dei candidati che promettevano mari e monti.
Quando uno dei comizianti ha invitato i presenti a votare per lui, promettendo di “risolvere i problemi del Mezzogiorno”, il vecchietto, battendo con forza le mani, gli urlò: “Bravu, bonu parlasti! Attia ti vutamu! Lu nostru problema è di lu menzuiornu pirchè la sira poi … ci arranciamu”
Ancora oggi, dopo più di 60 anni, i politici ripetono la stessa promessa, mentre molte famiglie non riescono a risolvere il problema del pranzo e della cena.
Purtroppo i motivi del mancato decollo economico di molte aree del Mezzogiorno sono tanti e, quasi sempre, i provvedimenti presi per curare i mali, vecchi e nuovi, sono serviti per riempire le cassa degli speculatori e non per fare decollare le imprese locali e creare lavoro.
Eppure tutto il meridione d’Italia possiede tante potenziali risorse che se correttamente utilizzate potrebbero risolvere molti problemi delle meravigliose regioni poste al centro del Mediterraneo.
Invece, anche a causa di una politica sbagliata e di uno Stato assente, si sprecano risorse naturali e capitali umani.
In alcune zone la latitanza dello Stato ha lasciato campo libero ad una burocrazia parassitaria e favorito lo sviluppo di carriere politiche che invece di servire i cittadini e, quindi l’Italia, si sono servite per “facili arricchimenti personali”.
Sarebbe troppo lungo l’elenco dei misfatti a danno dei cittadini onesti che costituiscono la grande maggioranza ma che sono impotenti e spesso sono i soli a pagare per piccole infrazioni, commesse per sopravvivere.
Nel meridione anche la giustizia è spesso cieca oppure assente del tutto.
Dopo la demenziale guerra voluta dalle dittature europee c’è stata una ventata di speranza in una nuova Europa pacifica, unita e solidale, che avrebbe anche favorito il Sud Italia.
Da qualche tempo questa speranza di vedere i popoli europei vivere in pace e in amicizia si è affievolita a causa dell’avanzata di una cultura tendente a sgretolare i veri valori umani dei popoli europei, a cominciare dal valore della famiglia.
Anche molti politici italiani hanno fatto a gara nel dare l’esempio nel distruggere i valori che tengono unita la famiglia costituita da un uomo e da una donna, secondo le leggi di madre natura, scritte anche nella Costituzione italiana.
Sono l’amore ed i più importanti e consolidati valori umani che tengono uniti l’uomo e la donna nel loro stesso interesse e soprattutto nell’interesse dei figli.
La famiglia costituisce la prima e più importante cellula per la costruzione dell’edificio sociale: cercare di inquinarla, indebolirla o svuotarla, può anche essere considerato un crimine contro il futuro dell’umanità.
Bruno Latella
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