“Le zone franche urbane rappresentano una grande opportunità anche per le imprese femminili, che attraverso i vantaggi fiscali e previdenziali previsti possono sperare di resistere sul mercato”. A sostenerlo sono state le associazioni che aderiscono al “Tavolo regionale permanente per il coordinamento delle politiche di genere”, composto da Agci, Cna, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato, Confcommercio terziario donna, Confcooperative, Confesercenti, Confimpresa, Legacoop, Ugl, Unicoop Sicilia, Cia e Unimpresa. “In Sicilia – ha spiegato la coordinatrice del Tavolo, Caterina Di Chiara – sono circa 116 mila le imprese guidate da donne. Un `esercito rosa’ che noi vogliamo preservare e promuovere e che, siamo certi, saprà cogliere al meglio le opportunità offerte dalle Zfu”, che attualmente riguardano le aree di Aci Catena, Acireale, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelvetrano, Catania, Enna, Erice, Gela, Giarre, Messina, Palermo Brancaccio e Palermo porto, Sciacca, Termini Imerese (inclusa la sua area industriale), Trapani e Vittoria, Lampedusa e Linosa.
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