«Per approfondire e valutare tutti gli aspetti legati allo smart working, il ministero del Lavoro potrebbe dare il via a un ciclo di audizioni direttamente con le imprese di vari settori, supportate dalle associazioni di categoria. Si tratta di una iniziativa estremamente importante che consentirà di analizzare a fondo sia gli aspetti regolamentari sia quelli pratici, non solo dal punto di vista datoriale, ma anche per quanto riguarda impatto e benefici sulle lavoratrici e sui lavoratori. Si faranno analisi e valutazioni per quanto riguarda il rapporto tra il lavoro agile e i profili professionali oltre che sull’organizzazione del lavoro al fine di creare obiettivi definiti in grado di aumentarne la produttività».
È quanto comunica il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Pepe, che martedì ha partecipato alla riunione dell’Osservatorio nazionale sul lavoro agile al ministero del Lavoro.
Unimpresa ha illustrato le esperienze raccolte fra le aziende associate che possono essere sintetizzate in tre priorità: impostare un punto di partenza e uno di arrivo, fare una pausa pranzo, separare la vita privata da quella lavorativa.
Primo: impostare il raggiungimento dei punti per la propria giornata lavorativa e cercare di rispettarlo. In questo modo non si rischierà di stancarsi troppo e allo stesso tempo ci si sentirà più invogliati nel rispettare il programma.
Secondo: fare la pausa pranzo e altre brevi pause durante la giornata è molto importante per mantenere la concentrazione alta. Le pause sono essenziali sia per la salute fisica che mentale. Nessuno potrà biasimarci se ci prenderemo qualche minuto in più per sgranchirci le gambe o per prendere un caffè. Fermarsi per pochi minuti può dare il giusto benessere fisico ed aiutare a rinfrescarsi la mente per tornare al lavoro più produttivi di prima.
Terzo: fare questo tipo di separazione può non essere così facile come sembra quando il lavoro è sotto lo stesso tetto della casa. Pertanto, l’ideale sarebbe dividere le due realtà il più possibile per evitare che si sovrappongano. Stabilite una routine costante in modo da avere un po’ di tempo da dedicare sia alla vostra vita privata, che al lavoro.
«Nel mio intervento alla riunione mi sono soffermato sull’importanza della gestione del tempo che, ad avviso di Unimpresa, è una delle competenze più gratificanti ed in grado di portare grandi risultati, sia a livello personale che professionale. Se non si è in grado di gestire il proprio tempo in modo efficace, prima o poi sarà facile entrare in uno stato di confusione e caos. Non ci sono dei veri e propri aspetti negativi nella pratica dello smart working, ma bisogna sicuramente essere in grado di regolarsi in modo autonomo. Lavorare in smart working ha solo i vantaggi derivanti dalla gestione del tempo. Una cattiva gestione del tempo si traduce di solito in disorganizzazione, mancato rispetto delle scadenze e poco tempo libero. La mancanza di puntualità e di priorità e la tendenza generale a rimandare il lavoro a tempo indeterminato sono le cause alla base della cattiva gestione del tempo» spiega Pepe
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