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Spirito di profumo …aria di festa

di Sonia Costantino, Consigliere nazionale Unimpresa

… OMISSIS… INVECE, QUANDO TU DIGIUNI, PROFUMATI LA TESTA… OMISSIS…

(Matteo, 6,17)

E’ il tempo dell’estate, stagione maggiormente ricolma di profumi, introdotta dalla inebriante e festosa fragranza primaverile dei gelsomini e dei fiori d’arancio, il cui aroma rende inconfondibile l’effluvio del profumo della zagara, che sa di rinascita e di rinnovamento. Questi intensi profumi estivi ci immergono in un’aria di festa e di ebbrezza, che penetra talmente tanto nell’anima da suscitare emozioni, sentimenti, desideri e memoria di una storia che viene da terre lontane e affascinanti.
L’arte del profumiere è una delle più antiche e più stimate nell’Antico Testamento. Pensiamo al pregiato olio di Nardo!


Il profumo è simile al vento: non si vede, ma si sente … qualcuno ti passa accanto, e senza toccarti, ti raggiunge con il suo profumo e così ti tocca più profondamente di quanto possa fare una parola o una stretta di mano.
Un profumo è una vera e propria invenzione “magica”, che può essere protetta attraverso un brevetto, che assicura al suo autore il monopolio temporaneo di sfruttamento economico.
Molte maisons di moda ricorrono a dei c.d. “nasi”, ovvero inventori di profumi, per la creazione di un profumo.
In questi casi, nel caso in cui il “naso” sia un dipendente della stessa maison che ha conferito l’incarico, i diritti di brevetto competono al datore di lavoro, che ha investito finanziariamente per la realizzazione del profumo, anche se al “naso” sono attribuiti i diritti morali di paternità sul profumo. Secondo una interpretazione favorevole legislativa, costituita nel nostro ordinamento dal Codice dei diritti di proprietà industriale e da alcuni articoli del Codice Civile, il “naso” ha diritto ad una retribuzione oltre ad un premio aggiuntivo.
Invero, avviene che nella maggior parte dei casi, il “naso” non è un dipendente della maison di moda e in tal caso può trasferire a titolo oneroso (ovviamente!) i diritti sul brevetto del proprio profumo mediante cessione o licenza, privandosi del diritto di esclusiva dietro corrispettivi.
Un profumo può ambire alla protezione giuridica del brevetto, che lo tutela dall’illecito penale della contraffazione, se esprime i caratteri della NOVITA’, dell’ORIGINALITA’, dell’INDUSTRIALITA’ e della LICEITA’.

La procedura si attiva attraverso il deposito di una domanda di brevetto, soggetta a rinnovi annuali di pagamento, presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, istituito presso la Direzione Generale per la tutela della proprietà industriale del Ministero dello Sviluppo Economico.
La domanda, coperta dal vincolo della segretezza e della inaccessibilità al pubblico per diciotto mesi, deve contenere una sola invenzione.
Nel caso in cui si ometta di pagare le tasse annuali puntualmente o addirittura l’invenzione non viene realizzata si decade dalla tutela del brevetto.
Ottenuto, invece, il brevetto, i tempi attuali garantiscono che l’efficacia di tale brevetto possa valicare i confini nazionali proprio come il profumo che si espande nell’aria liberamente….
Esiste, infatti, il Patent Cooperation Treaty (PCT), che ha istituito una procedura unica per il deposito di una medesima domanda di brevetto in un gran numero di Paesi, assicurando un risultato imprescindibile in un campo come quello dei Profumi e del Fashion, cioè di internazionalizzazione ed espansione verso altri Stati.
Quanto alla possibilità di cautelare ulteriormente il Profumo dal rischio della contraffazione, attraverso un Marchio, è importante far sapere che l’Ufficio a ciò preposto ha un atteggiamento restrittivo verso tale chance a causa soprattutto della difficoltà di rappresentare graficamente la fragranza che connota il Profumo del caso.
Un piccolo spiraglio proviene solo da una sentenza della Corte di Appello di Parigi, secondo cui il profumo può essere protetto come “CREAZIONE DELLO SPIRITO”, così come le opere letterarie o artistiche in genere, ma questa visione sentimentale del potere del profumo, che nasce da uno spirito creativo e “tocca” lo spirito di chi sente una fragranza, è purtroppo rimasta isolata.

E se a Parigi, Patria moderna dell’arte profumiera, si pensa alla tutela di chi inventa il Profumo attraverso un’originale e profonda interpretazione legislativa, a Bruxelles si è pensato alla tutela dei consumatori.
Infatti, a luglio 2013 è entrato in vigore un regolamento europeo, che prevede il rispetto di alcuni criteri comuni, etichetta soprattutto, dei Profumi e dei cosmetici in genere.
Lo scopo di tali regole che devono rispettare i produttori dei Profumi, una volta introdotti nel circuito del mercato, è quello di tutelare i consumatori dalle avversità che possono insorgere per via dell’uso dei Profumi.
Le innovative regole riguardano soprattutto le etichette, che dovranno riportare nella lingua dello Stato Europeo in cui il Profumo è venduto informazioni chiare sul produttore, sugli ingredienti contenuti e precauzioni per l’impiego.
Il regolamento ha introdotto anche l’obbligo di tracciabilità in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea.
Ciò contribuirà a combattere efficacemente la “guerra” alle allergie da profumi. Si stima che sono tra i 5 e i 15 milioni gli europei che soffrono di allergie o reazioni allergiche della pelle per uso di Profumi. Per rafforzare la tracciabilità, che consente maggiori controlli in tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione, la Commissione Europea ha lanciato una consultazione ad hoc.
Intanto, si avvisano i produttori di Profumi che già nel 2016 la Commissione Europea ha presentato al Parlamento Europeo e al Consiglio una relazione dettagliata sull’uso delle dichiarazioni pubblicitarie in relazione ai criteri comuni prescritti. Nel caso in cui alcune dichiarazioni non saranno conformi, verranno assunte misure idonee per assicurare la conformità (“IL GUARDAROBA DI ANNETTE – LA SIRENA ALATA SI VESTE DI SETA” – Edizione Streetlib – Capitolo 4 “L’ABITO DELLE ROSE” – “IL DESERTO FIORIRÀ” – Paragrafo IV. SCAMPOLI DI DIRITTO “SPIRITO DI PROFUMO: ARIA DI FESTA”, pagine 39-41).

Il settore dei Profumi è ricco di argomenti sia per gli inventori e produttori sia per i consumatori, così come tutto il mondo del Fashion, per cui possiamo continuare a esplorare questo universo durante l’ imminente mese della Rose anche attraverso la rubrica dedicata del blog, ricca di aggiornamenti formativi e informativi per le aziende interessate ad approfondire questa vasta ed innovativa materia legislativa al fine di acquisire sempre più uno stile responsabilmente etico a protezione del Creato, della tutela dei consumatori e di custodia della propria realtà aziendale.

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