«Gli indicatori disegnano l’immagine di un’area in forte difficoltà, che ha perso 24 mld di pil tra il 2007 e il 2011, che ha 16mila imprese e oltre 330mila posti di lavoro in meno, ma che ha anche molte potenzialità per uscirne». Lo afferma il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, in un’intervista al quotidiano ‘Il Mattinò. Secondo Squinzi è necessario «rimettere i temi dell’impresa, in particolare quella industriale, al centro dell’agenzia di lavoro. Per lungo tempo siamo stati abituati a considerare il Mezzogiorno come un’economia sostanzialmente dipendente dalle risorse pubbliche. Un’idea tanto diffusa, quanto distorta, che ha portato alla sottovalutazione delle forze del mercato e a un utilizzo inefficace dei fondi pubblici». Il leader di Confindustria ha quindi evidenziato l’importanza delle opere pubbliche, in particolare proprio al sud: «Ci sono alcune grandi opere, penso all’Alta Velocità Napoli-Bari, o all’autostrada da Salerno-Reggio Calabria, la cui utilità, prima di tutto dal punto di vista econopmico, è unitamente riconosciuta».
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