Di Eugenio Elia (abbaziatrefontane.it)
Avevo già deciso da diverso tempo di trascorrere un periodo forte presso la foresteria de monaci Trappisti presso il Santuario delle “Tre Fontane “a Roma. Il desiderio si è realizzato nella prima settimana di settembre, quando il responsabile della foresteria mi ha fatto sapere che i monaci avevano riaperto per l’ospitalità.
Un ringraziamento particolare all’amico Angelo, che mi ha accompagnato con l’auto, non volevo attraversare Roma con i diversi mezzi pubblici che dovevo prendere, considerando la pandemia in atto, il complesso monastico si trova in corrispondenza della fermata metro Laurentina.
Una forte emozione l’ho vissuta mentre attraversavo a piedi con Angelo la porta di Carlo Magno, un arco in mura dell’epoca romana in ottime condizioni, che apre il famoso sito religioso: “avrei trascorso dei giorni vicino all’ultima prigione ed al luogo dove L’APOSTOLO DELLE GENTI ha donato la sua vita al Signore con la decapitazione”!.
Amo molto San Paolo, mi colpisce la sua conversione, lui non ha conosciuto il Signore, sappiamo che ha perseguitato innumerevoli cristiani che li preparava per condurli a Roma per subire il martirio al Colosseo. Sappiamo dagli Atti degli Apostoli che San Paolo come soldato romano era presente al martirio di Santo Stefano. Sono molto legato alla sua grande esperienza vissuta per l’amore del Signore, l’avevo già conosciuto attraverso i miei studi, e da un po’ di mesi sto approfondendo le sue 13 lettere.
L’abbazia Trappista delle Tre Fontane è l’unico complesso religioso tenuto a Roma dai trappisti che abbia il titolo di abbazia ed è inserita nella valle detta “Aquas Salvias” in cui è il luogo della decapitazione di San Paolo, avvenuta il 29 giugno del 67: la testa, cadendo a terra, avrebbe fatto tre rimbalzi, da ognuno dei quali sarebbe scaturita una fonte. Una tradizione vuole che la decapitazione sia avvenuta lungo la via Ostiense, nel luogo dove fu poi sepolto e fu costruita in epoca costantiniana la Basilica di San Paolo fuori le mura.
La settimana l’ho trascorsa in profonda preghiera con San Paolo: gli raccomandavo di parlare con il Signore per la tristezza che vive il mondo intero inondata dalla pandemia, era molto bello passeggiare pregando tra la Chiesa che nasconde quasi sotterranea la cella del carcere in cui era tenuto il Santo, e la fine del viale dove è una cappella che conserva la colonna in cui è stato decapitato freddamente e, tre altarini illuminati che ricordano il salto della testa di San Paolo. Con i monaci Trappisti è stato profondo condividere i momenti di preghiera più forti consentiti: la Santa Messa alle 6 di mattino i vespri alle 18,00 e la Compieta alle 21,00.
Dal punto di vista culinaria, i monaci ci hanno fatto degustare dei pasti di cucina vegana, non ero abituato a questo, tanto che prima di incamminarmi sulla strada del ritorno, ho fatto visita al negozio monastico dove ho acquistato i deliziosi prodotti artigianali dei trappisti, olio, miele, cioccolata, birra e gelatina di birra e poi anche una scorta del famoso
Eucalittino realizzato da oltre 100 anni con l’identica ricetta originale dell’Abbazia delle Tre Fontane e poi sulla strada del ritorno a casa nella mia Ciociaria, precisamente a Rocca di Papa, ad Angelo ho chiesto sfacciatamente di fermarci a una trattoria romana: “dopo tanto silenzio, digiuno e preghiera, San Paolo e il Signore mi perdoneranno per questo peccatuccio”, ho detto ad Angelo inviando una foto al caro parroco della mia diocesi ed all’amico Alessandro Martini, ai quali avevo confidato riservatamente del mio desiderato del ritiro.
Comunque questa mia è stata una esperienza molto forte che mi ha rafforzato spiritualmente. Il mio Parroco sa del mio grande amore che ho con San Paolo e me lo conferma con le sue considerazioni positive quando sono invitato a leggere le letture dall’ambone, mi ha detto una volta: “si nota profondamente dal tuo tono di voce che leggi San Paolo”. Sì è vero specialmente quando dice: “Io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo” Gal 6,17. Questo ci ricorda Nostro Signore quando ci dice “chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me” Mt 10,38. San Paolo, ma anche San Lorenzo, il Beato Marco Acutis e tutti Santi sono la via più veloce per raggiungere l’AMORE IMMENSO di DIO!
Un consiglio che darei di cuore a tutti è quello di ritagliarsi del tempo anche solo pochi giorni per un breve ritiro spirituale al Monastero dei SS. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane realizzato nel cuore di Roma, accanto al luogo dove l’apostolo S. Paolo fu martirizzato.
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