Si studia la nascita del Fondo acquisto crediti edilizi. Il commento del Centro studi dell’associazione
Per affrontare e risolvere il problema dei crediti fiscali delle banche relativi ai bonus edilizi, si sta la valutando, nell’ambito delle interlocuzioni tra intermediari e governo, la creazione di un veicolo finanziario specializzato. Il veicolo si dovrebbe chiamare Fondo di acquisto crediti edilizi (Face). È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa, che sta seguendo da vicino il dossier relativo al superbonus e ai crediti fiscali in mano a imprese, banche e famiglie. Il Face sarebbe un veicolo finanziario istituito specificamente per acquistare i crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi, come il Superbonus 110%, dalle banche. Il fondo sarebbe capitalizzato attraverso una combinazione di investimenti pubblici e privati. Il governo dovrebbe fornire una parte del capitale iniziale, mentre il resto potrebbe provenire da investitori istituzionali, fondi pensione e altri investitori privati interessati a rendite stabili e a lungo termine. Quando al funzionamento, il Face acquisterebbe i crediti fiscali dalle banche a un prezzo concordato, che rifletterebbe una valutazione del rischio adeguata. Questo permetterebbe alle banche di liberare il capitale bloccato in tali crediti, migliorando così la loro liquidità e bilancio. Il fondo gestirebbe i crediti acquisiti, occupandosi della riscossione dei crediti fiscali dallo stato. Il processo di riscossione sarebbe gestito da una squadra di specialisti in gestione crediti e fiscalità.
Secondo gli analisti del Centro studi di Unimpresa «con il trasferimento dei crediti fiscali al Face, le banche potrebbero ridurre l’esposizione al rischio associato alla lentezza e complessità del recupero dei crediti fiscali e superare la stretta normativa all’esame del Parlamento. Vantaggi ci sarebbero per banche, investitori e stabilità finanziaria: con la liquidità migliorata, le banche potrebbero utilizzare i fondi recuperati per finanziare nuovi prestiti e investimenti, contribuendo a stimolare l’economia. L’operazione ha caratteristiche di attrattività per gli Investitori: il Face offrirebbe un veicolo di investimento con un flusso di entrate relativamente prevedibile e a basso rischio, legato alla capacità dello stato di onorare i propri obblighi fiscali. A lungo termine, questo modello potrebbe contribuire alla stabilità finanziaria del sistema bancario riducendo la volatilità e la concentrazione del rischio legato ai bonus edilizi». È ancora da definire, comunque, il quadro normativo e specifico volto a regolare le modalità di acquisto, gestione e vendita dei crediti fiscali. Così come va ancora definito l’assetto necessario a garantire la trasparenza nella gestione del fondo, con report periodici sugli acquisti dei crediti, la performance del recupero e la gestione del rischio.
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